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The Stranger

Regia di Ameer Fakher Eldin vedi scheda film

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La recensione su The Stranger

di Gangs 87
6 stelle

Adnan, un medico senza licenza che vive sulle alture di Golan, all'interno, o sui confini, di Israele, Siria, Libano e Giordania, incontra un uomo ferito oltreconfine e decide di prendersene cura, inconsapevole che da quel momento la sua vita prenderà una piega inaspettata.

 

Il lungometraggio d’esordio del regista siriano Ameer Fakher Eldin ha qualcosa di intimo così tangibile che, in certi casi, lo spettatore finisce per sentirsi fuori luogo. La costante fotografia dai toni ocra, rende ogni inquadratura bellissima, quasi un quadro in posa dove i protagonisti della pellicola diventano inconsapevoli modelli da ritrarre.

 

E sono infatti le immagini ad essere la fonte di maggior attrazione della pellicola, basata su una trama semplice, all’interno di un’ambientazione inusuale, è la prima volta infatti che un film viene girato sulle alture di Golan, terra di origine dei genitori del regista, motivo per cui quell’intimità che la pellicola trasuda ha radici ben salde, Ameer Fakher Eldin utilizza dei (quasi) fermo-immagine in cui sono i toni e le ombre i veri protagonisti, donando all’occhio di chi guarda, qualche minuto di puro piacere.

 

In una terra desolata e devastata dalla guerra continua, di cui il regista lascia udire solo qualche boato in lontananza o lascia intravedere qualche bagliore sullo sfondo, per dare agli uomini la possibilità di prevalere, per dare voce alle loro speranze perdute.

 

Adnan le speranze le ha perse da tempo, costretto a vivere in un posto che non ama, accanto ad una donna delusa che non riesce a comprenderlo, si logora nell’alcol e nella perenne insoddisfazione, solo alla fine, quando anche la sua incapacità di medico gli verrà palesata, farà del ricongiungimento con le origini lo scopo della sua esistenza che lo porterà a ritrovare se stesso.

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