Regia di Guan Chen vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - GIORNATE DEGLI AUTORI:
Il cinema ai tempi della pandemia. Il disagio e le restrizioni imposte dal governo cinese fanno sì che un ragazzo un po' disagiato e sensibile, obbligato a non presentarsi al lavoro ed una eccentrica ragazza, bloccata in quella città che non conosce, si incontrino e vivano assieme disagi ma anche ebbrezze legate a quel drammatico momento di inizio pandemia. Trovata una coesione e una intesa caratteriale e sessuale, i due vagano per le strade deserte ostentando una allegria che tradisce il nervosismo di trovarsi dinanzi ad un momento pieno di incertezza e di incognite che rende la città un luogo straniante colmo di gente a metà strada tra il panico ed il disagio del non possedere certezze.
Pur con qualche lungaggine ed ostentazione ripetuta, il film di Guan Chen riesce a rendere palpabile lo stress che disegna i modi di reagire dei giovani e la elettrizzata follia che li guida verso una direzione imprecisata.
Affrontando una emergenza che pare globale ma che nessuno conosce veramente, e riportandoci con efficacia alla memoria tempi tristemente noto, peraltro tutt'altro che risolti.
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