Regia di Ang Lee vedi scheda film
Gli irregolari del Missouri, un pezzo di storia americana. Combattevano per il Sud contro gli yankee, alcuni erano solo ragazzini gettati in mezzo alla più sanguinosa guerra dell’epoca moderna. I libri di testo la raccontano troppo spesso attraverso le galanterie di Grant o Lee, ma in realtà la combatterono dei tagliagole, da una parte e dall’altra. Il tedesco Jake, adolescente inquieto, straniero in patria, sceglie di stare con loro, nonostante il Nord sia prossimo alla vittoria. Cosa ci faccia un cineasta di Taiwan sul set di un western è irrilevante. Ang Lee si dimostra un “professional” di discreto mestiere, con poche idee rivoluzionarie. Gli interessano i risvolti sentimentali, e anche in “Cavalcando col diavolo” cerca di concentrarsi sui giochi amorosi dei giovani figli del Sud, stimolati dalla vivace Jewell. Ma in Italia il film è arrivato sforbiciato di una ventina di minuti (dopo il flop Usa) e probabilmente i tormenti del cuore ne hanno risentito. Un po’ meglio il côté di genere, con cavalcate e sparatorie. Deludenti gli interpreti (con l’eccezione di Jonathan Rhys Meyers), dalle facce troppo “pulite” per essere veri. Se degli “irregolari” così li avesse incontrati Wild Bill Hickok (nordista), avrebbero passato un brutto quarto d’ora. L’ultimo.
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