Trama
Documentario che percorre le strade che portano nella fredda oscurità del declino italiano: della famiglia, della società patriarcale, delle istituzioni scolastiche, della religione. Si tratta di una terra dove lo spazio comune, pubblico, condiviso, dagli interni di un egoismo incolore, amorfo, dove persino ideali rivoluzionari, socialisti, comunisti, miscelati al cattolicesimo manicheo, si sono tramutati in dogmi fideistici e totalitari. Mescolando di continuo finzione e documentario, il film ha una struttura capace di decostruire radicalmente le forme narrative. I film di Bellocchio da cui il regista è partito diventano così dei versi poetici che, disposti in un particolare ordine narrativo, creano nuovo senso; stesso discorso vale per gli archivi, dove il loro utilizzo non è più funzionale alla narrazione ma alla poesia.
Curiosità
COMMENTO DEL REGISTA
"Sono persuaso che la nostra parte razionale sia quella meno autentica. Credo che la nostra dimensione onirica racconti molto di più che non le apparenze e la nostra supposta identità. Viaggio nel crepuscolo indaga gli anni Sessanta-Settanta partendo da quattro film di Marco Bellocchio. Li utilizzo come uno strumento investigativo con cui dissezionare la mentalità, la società e alcuni episodi chiave dell’Italia. Gli artisti, intellettuali, pensatori protagonisti del nucleo documentaristico non appaiono mai dal vero ma in versione animata con tecnica neopittorica 2D, perché la ricerca della bellezza, della verità poetica e storica è un’impresa avventurosa, una missione adatta a esploratori che non si spaventano dell’ignoto".
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