Regia di Kaltrina Krasniqi vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - ORIZZONTI
Vera si è guadagnata rispettabilità ed un tenore di vita borgh se grazie alla sua capacità di gestirsi nel linguaggio dei sordi, avendo avuto una madre sordomuta.
Non più giovane, con un marito malato di cuore e una figlia attrice dal carattere volubile, Vera si troverà sola quando il consorte deciderà di suicidarsi senza lasciare messaggi di addio.
Le cose si complicano quando un parente del marito rivendica la casa di campagna del defunto, adducendo che costui gliela avesse donata.
Vera si insospettisce e prova a non cedere, non sapendo che dietro quell'imbroglio si cela un piano di stampo mafioso ordito da biechi speculatori, a loro volta attirati nell'affare a causa di un vizio del defunto che Vera credeva ormai un vecchio e brutto accidente di gioventù.
Il film di Kaltrina Krasniqi ha soprattutto il merito di delinearci un personaggio di donna costruito a tutto tondo e denso di sfumature, in un misto di timori (l'attrazione/ripulsa per il mare) ed orgoglio malcelato in grado di delineare il profilo di una donna tenace, vero pilastro basico di una famiglia altrimenti senza nerbo, annegata nel vizio del gioco d'azzardo e nella connivenza con individui corrotti e senza scrupoli.
Ottima la resa della protagonista, Tenuta Ajdini, che per questo suo ruolo potrebbe aggiudicarsi il premio di categoria per l'interpretazione femminile.
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