Regia di Giorgio Panariello vedi scheda film
Come film non vale granché: la trama è scontata, ma ha un sapore di simpatico revival del cinema "sognatore" alla Danny Kaye e Panariello sa suscitare la risata complice in maniera assai più efficace ed onesta di molti suoi colleghi, toscani (in primis Pieraccioni) e non.
Si tratta di "cinema" d'origine televisiva (anche i compari Pistarino e Cacioppo provengono dai cabaret trasmessi sul piccolo schermo), ma di pulito ed esilarante intrattenimento.
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