Regia di Eric Gravel vedi scheda film
Julie (Calamy) è una donna separata, con due figli piccoli a carico e un impiego, come governante in un albergo a cinque stelle, lontanissimo dalla sua qualifica e dal suo titolo di studio. Il suo quotidiano è una condizione emergenziale permanente, resa ancora più difficile dalle settimane di scioperi dei trasporti che agitano Parigi, la città che - dall'hinterland a notevole distanza - deve raggiungere tutti i giorni, contando su un'anziana vicina per le incombenze che riguardano i propri figli.
Eric Gravel, regista e autore anche del copione, getta uno sguardo lucidissimo sulle disfunzioni create dal capitalismo iperperformativo che rende impossibile la vita di una donna costretta a trovare un equilibrio tra la crescita dei figli e la necessità di lavorare. Senza mai scadere nella parodia, il film inquadra impeccabilmente l'indifferenza dei manager nei confronti delle necessità di chi è costretto ad arrabattarsi tra mille problemi, disegnando una società atomizzata nella quale ciascuno (la vicina di casa non fa eccezione) coltiva soltanto il proprio orticello.
Al festival di Venezia Laure Calamy si è aggiudicata il premio come migliore attrice nella sezione Orizzonti.
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