Regia di Yuri Ancarani vedi scheda film
Tutte le grandi civiltà sono scomparse, non perchè sono state uccise, ma perchè si sono suicidate. Solo permettendo l'infiltrazione di elementi malati si raggiunge la fine.
Per chi vuole analizzare il nostro mondo attuale, questo film è un piccolo capolavoro. Atlantide: la civiltà perduta, è qui rappresentata nelle sue fasi finali. Lo splendore del territorio veneziano e il nuovo che verrà. La grande bruttezza, come ben rappresentata dai suoi protagonisti. Fisicamente macilenti, stupidi, drogati dentro e fuori, volgari, violenti. Del tutto ciechi di fronte agli scenari da sogno che il regista ci ha fatto godere nelle fasi centrali (il violetto e l'azzurro tenue della splendida laguna, la calma che suggerisce la riflessione e il silenzio) e nell'immenso piano sequenza finale, "ribaltato" in verticale per darci ancora, e ancora, un'altra possibilità, questi ragazzi perduti non hanno nemmeno la "scusa" dei loro coetanei romani delle periferie degradate dove la colpa è "dell'ambiente". Qui domina il rifiuto, generalizzato, verso il bello, l'alto, la ricerca. La musica trap ed i suoi testi, la stanchezza cronica, il non volere imparare nulla, pur immersi dalla nascita dentro un capolavoro. Bravo, questo regista. Ci ha fatto anche capire che uscito un elemento ce ne sono tanti altri dopo di lui, pronti a continuare a coltivare il nulla che li alimenta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta