Regia di Aleksey Chupov, Natasha Merkulova vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - CONCORSO Nell'ambito della galvanizzata squadra del servizio di sicurezza russo, che annovera giovani atletici, sportivi e motivati a mantenere ordine ed obbedienza con il metodo delle micidiali "purghe staliniane", il tenace capitan Volkonogov viene riconosciuto come autore di un crimine e non gli resta che una rocambolesca fuga per guadagnare tempo per riuscire a provare la propria innocenza.
Come se non bastasse, nottetempo il suo sonno viene interrotto da un sogno rilevatore in cui il Creatore lo avvisa che il suo destino indirizzato verso gli inferi può essere rimesso in discussione solo qualora egli riesca a farsi perdonare da almeno una delle persone che hanno subito la sua efferata persecuzione. Motivato a salvarsi dalla dannazione, dovrà affrontare un cammino di redenzione assai tortuoso e tormentato.
Nobilitato da una regia nervosa e dinamica ad opera della collaudata coppia Merkulova/Chupov (quelli di The Man Who surprised everyone, apprezzato ad Orizzonti nel 2018) Captain Volkonogov presenta una narrazione eccitata e scientemente confusionaria che spesso caratterizza lo stile dei grandi registi russi (Alexeï German Sr. su tutti), che tuttavia, nonostante lo stile mirabile e la drammaticità del contesto storico/politico, finisce per dare l'impressione di rasentare la maniera, come gongolando sull'adrenalina delle scene ardite e la ferocia delle esecuzioni mette in atto.
Nei panni del dinamico capitano, troviamo l'ormai giovane divo russo Yuriy Borisov, apprezzato proprio di recente al Festival di Cannes in Compartment nr. 6 e Petrov's flu.
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