Il chirurgo ucraino Serhiy viene catturato dalle forze militari russe nell'Ucraina orientale. Mentre è detenuto, è testimone diretto di orribili scene di umiliazione, violenza e indifferenza verso la stessa vita umana. Una volta libero, torna nel suo confortevole appartamento borghese e cerca di trovare una ragione di vita ricostruendo il suo rapporto con la figlia e l'ex moglie. Ritroverà così la sua umanità e il desiderio di essere d'aiuto alla figlia, che ha bisogno del suo amore e del suo sostegno.
Curiosità
COMMENTO DEL REGISTA
"Ho iniziato a lavorare a questa storia ispirato da un piccione che si è schiantato contro la nostra finestra, mentre volava ad alta velocità, lasciando un segno allo stesso tempo bello e orrendo. Mia figlia di dieci anni ha visto tutto: l’impronta precisa delle ali, la traccia di sangue lasciata dall’impatto della testa, le piume attaccate al vetro. Nei giorni successivi, eravamo turbati da quanto era successo. Le sue preoccupazioni, domande, attese di risurrezione miracolosa, la negazione dell’irreversibilità di questo evento e i tentativi di comprendere la morte dal punto di vista infantile mi hanno spinto a scrivere una storia sulla relazione tra un padre e una figlia addolorati per la morte di una persona amata.
La morte di uno dei personaggi è connessa alla guerra che infuria nell’Ucraina orientale. Mettendo in relazione l’agiata vita quotidiana nella capitale e la realtà mortale della guerra, si crea un contesto molto intenso per questa storia sulle paure dei bambini e il loro primo incontro con la morte, e si evidenzia l’impotenza degli adulti. È una storia sulla presa di coscienza da parte di un bambino del fatto che la vita umana è limitata. È anche una storia sulle responsabilità degli adulti nei confronti delle persone amate, di sé stessi e del mondo in cui esprimono il proprio potenziale. La bambina e l’adulto si aiuteranno a vicenda a comprendere questo mondo bello e crudele, così simile al segno lasciato dal piccione sul vetro".
'Mors tua, vita mea'.
Basterebbe la frase iniziale o il geniale incipit del film per capire che stiamo parlando di un'opera intensa, vera, cristallina, come il vetro da cui gli spettatori osservano il gioco della guerra a pallottole colorate, che identifica ancora una volta la puerilità dell'essere umano, la stupidità della guerra e il desiderio i
Venezia 78. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
L'Unione Sovietica non c'è più da trent'anni ma le grandi pianure dell'Eurasia sono battute periodicamente dai venti di un passato irrequieto che minacciano la stabilità e gli equilibri di una zona sempre più instabile politicamente. La Russia ha spiegato le truppe sul confine ucraino per… leggi tutto
Un uomo si ritrova sul fronte di guerra Russia-Ucraina insieme al nuovo compagno dell’ex moglie, ma vengono catturati dai nemici e saranno costretti a fare gli eroi.
Dopo Atlantis, che vinse Orizzonti a Venezia 2019, è evidente che l’assunto principale del cinema di Vasyanovych sia estetico: le sue storie (non-storie nel caso di Atlantis) sono raccontate quasi sempre con lo… leggi tutto
Questo fine settimana abbiamo due test interessanti. Da come vanno le cose non c'è purtroppo molto da aspettarsi, ma noi siamo sempre speranzosi. Escono infatti, in un abbondante numero di sale, due titoli che…
'Mors tua, vita mea'. Basterebbe la frase iniziale o il geniale incipit del film per capire che stiamo parlando di un'opera intensa, vera, cristallina, come il vetro da cui gli spettatori osservano il gioco della guerra a pallottole colorate, che identifica ancora una volta la puerilità dell'essere umano, la stupidità della guerra e il desiderio infantile dei…
Venezia 78. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
L'Unione Sovietica non c'è più da trent'anni ma le grandi pianure dell'Eurasia sono battute periodicamente dai venti di un passato irrequieto che minacciano la stabilità e gli equilibri di una zona sempre più instabile politicamente. La Russia ha spiegato le truppe sul confine ucraino per…
Posata una lapide marmorea sulla prima tribolata settimana al Lido dal lunedì della seconda sembra che la Mostra si sia svuotata. Riescono a prenotare persino i bradipi di colore blu e probabilmente quelli verdi…
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - CONCORSO
Un giovane apprezzato medico ucraino, pervaso dai sensi di colpa per non trovarsi in trincea nel Donbass a difendere la patria, come peraltro sta facendo il nuovo compagno dell'ex moglie, si decide a fare la sua parte pure lui.
Catturato durante una imboscata e ferito, vivrà e vedrà coi suoi occhi gli orrori di quel tremendo conflitto e si…
Un uomo si ritrova sul fronte di guerra Russia-Ucraina insieme al nuovo compagno dell’ex moglie, ma vengono catturati dai nemici e saranno costretti a fare gli eroi.
Dopo Atlantis, che vinse Orizzonti a Venezia 2019, è evidente che l’assunto principale del cinema di Vasyanovych sia estetico: le sue storie (non-storie nel caso di Atlantis) sono raccontate quasi sempre con lo…
Il Presidente della Fondazione L a Biennale di Venezia Roberto Ciccutto e il Direttore Alberto Barbera hanno presentato stamattina la 78a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, che si terrà al Lido di…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
'Mors tua, vita mea'. Basterebbe la frase iniziale o il geniale incipit del film per capire che stiamo parlando di un'opera intensa, vera, cristallina, come il vetro da cui gli spettatori osservano il gioco della guerra a pallottole colorate, che identifica ancora una volta la puerilità dell'essere umano, la stupidità della guerra e il desiderio i
leggi la recensione completa di gaiart