Regia di Lorenzo Vigas vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - CONCORSO
Hatzin ha quindici anni e vive con la nonna malata di diabete in una periferia messicana come tante. Un giorno una telefonata li avvisa che un documento del padre è stato ritrovato tra i resti di un uomo ucciso e gettato in una fossa comune.
Il compito del ragazzo sarà riconoscete il documento e ritirare la cassa con i poveri resti mortali del genitore. Giunto in loco il ragazzo compie il suo dovere, ma si imbatte casualmente in bocca n uomo nella cui fisionomia riconosce quel padre mai conosciuto e visto solo in foto.
Si ostinerà a seguirlo, fino a venir accettato dall'uomo, un boss del lavoro clandestino, dilagante in quei luoghi, arrivando ad idealizzarlo e a commettere anche un crimine per scagionarlo.
Salvo poi pentirsi ed arrivare a rinnegare le sue convinzioni, tornando mestamente e dolorosamente sui propri passi.
Adolescenza dolente che cerca affannosamente ed invano punti di riferimento per poter spiccare il volo, e per riuscire finalmente a voler bene a qualcuno con l'intensità che un genitore merita sempre....
O quasi.
Il cinema semplice e senza fronzoli, secco e spietato come lo è spesso la vita, diventa, con la regia per sottrazione di Lorenzo Vigas, un percorso mirabile per rendere palpabile il doloroso di formazione attraverso il quale il protagonista, catatonico ma comunque intenso e credibile, matura la propria grigia consapevolezza che lo induce a desistere e a rinnegare i suoi solidi buoni propositi fino a poco prima portati avanti con tenacia ed ostinazione.
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