Regia di Michel Franco vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - CONCORSO
Una facoltosa famiglia inglese (sembrerebbero padre, madre e figlio ma capirete meglio al momento giusto) sta trascorrendo una piacevole vacanza rilassante presso un resort di lusso ad Acapulco.
La quiete ed il relax sono compromessi da una brutta notizia che scuote gravemente tutti....o quasi. Prenotato un aereo per un immediato rimpatrio, i quattro devono separarsi quando l'uomo adulto adduce, all'arrivo in aeroporto, di non trovare il passaporto, probabilmente dimenticato al resort.
Sarà l'inizio della fine.
La fine di una armonia che forse era tutto fuor che tale.
La fine di un equilibrio in realtà pregiudicato da ben altre circostanze.
Michel Franco adora sorprenderci con le soluzioni fugaci, senza ritorno, senza appello, definitive, e qui torna a farlo in un film che, come Chronic, pure quello interpretato da Tim Roth, appartiene al filone piu' introspettivo e privato, rispetto ad esempio a Nuevo Orden.
Un film che ci induce ancora una volta ad indignarci, da spettatori costretti a valutare ciò che vediamo e non conosciamo, dinanzi ad una storia tragica che, solo alla fine, si rivela schematicamente logica e perfetta, senza fare una grinza.
Lo shock ed il disarmo regna sovrano in sala pure stavolta: lo stile agghiacciante di Franco è un marchio di fabbrica che funziona e convince ora più che mai.
Un Roth quasi inebetito ed irritante, e una Charlotte Gainsbourg irosa e tutta nervi a fior di pelle (ne ha ben donde) risultano un altro motivo centrale che contribuisce alla riuscita della sconcertante opera.
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