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Sundown

Regia di Michel Franco vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sundown

di obyone
7 stelle

 

Charlotte Gainsbourg, Tim Roth

Sundown (2021): Charlotte Gainsbourg, Tim Roth

 

Venezia 78. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Davanti allo sguardo, distratto dalla luce accecante e dal movimento dei bagnanti, c'è la baia assolata e chi vi sgomita per ghermire quel coriandolo di spiaggia non ancora colonizzato. Mentre l'occhio vaga tra gli ombrelloni l'orecchio intercetta l'anomalia di un giorno di balneazione. Il rombo della moto d'acqua, l'uomo che risale la spiaggia, le urla fragorose, la gente terrorizzata che scappa lontano dal cadavere freddato con un paio di colpi. Imperturbabile agli schiamazzi e alla paura che risale la spina dorsale Neil Bennet consuma la sua birra mentre assorbe quei benefici raggi solari che arroventano la superficie dell'acqua.

La ferocia divampa all'improvviso nel Messico di Michel Franco che sembra sempre in attesa di quella brutalità evocata nel "Nuevo Orden" di una società diversa e sempre uguale a se stessa. La violenza è endemica quanto il sole e la sabbia bollente del litorale di Acapulco.

È bollente anche l'asfalto dell'autostrada. Scotta sotto le ruote della berlina che cavalca la carreggiata come la diligenza affronta la pista sterrata pattugliata dai predoni. Gli spari sibilano nell'abitacolo sporcando di vetri spezzati e sangue i sedili di pelle. Alice Bennet ed il suo avvocato affrontano quel breve tragitto, come altre volte in passato, senza immaginare che possa essere l'ultima. La morte bussa ancora alla casa di Neil. Nemmeno quella cruenta, provocata da una rapina ai danni della sorella, sembra toccarlo. La cella condivisa in uno squallido carcere non mette fine alla sua apatia. Esclusa la possibilità che sia lui il mandante dell'agguato l'uomo viene rilasciato e torna a rinchiudersi nel proprio guscio senza proferire spiegazione per il disinteresse manifestato per la vita delle persone care. 

 

Tim Roth

Sundown (2021): Tim Roth

 

Neil Bennett è ricco ed è in vacanza in un resort di lusso ma l'improvviso lutto che colpisce la famiglia non lo addolora. Lascia che sorella e nipoti ripartano per Londra e con una futile scusa rimane in Messico, in quel Messico così violento e cruento che potrebbe mettere fine alla sua vita di ricco uomo bianco, senza tanti complimenti. Ma forse è proprio quello che desidera Neil. E quella scia di morte che lo sfiora non è che un macabro dispetto, un errore di poligono. La morte è tanto cinica da risparmiare chi vorrebbe farla finita; un tragico evento per chi vorrebbe evitarla e proseguire dritto per la propria strada.

Michel Franco racconta il Messico seguendo i silenzi del protagonista mentre abbandona la propria esistenza e la copiosa ricchezza accumulata con i maiali di famiglia. Non c'è che il tramonto sotto le lenti nere che respingono il sole. E, dentro di noi, mille domande tra una scopata distratta e una bottiglia di birra che ne chiama subito un'altra. Il regista ci riempie la testa di dubbi ma ci lascia senza risposte.

Tra l'inferno fuori e quello dentro, l'ospedale dove si va a morire e la prigione stipata di assassini che potrebbero far fuori Neil al solo sentore di un possibile guadagno, perché la vita non conta nulla in un luogo simile e nessuno ha più niente da perdere, Michel Franco vaga per il paese senza dire apparentemente niente, lasciando il protagonista nell'ermetico mutismo della clausura. Un silenzio che sfibra, che logora i nervi, che induce lo spettatore a sodalizzare con i nipoti venuti a cercare lo zio dopo che la madre aveva fallito il precedente tentativo di riportarlo a casa. Verrebbe voglia di picchiarlo, di fargli fare la fine del maiale sgozzato che si fa breccia in una mente vicina al limite dell'annientamento. Insensibile al danaro, indifferente all'amore di una giovane puledra, freddo verso il dolore dei figli della sorella, Neil scappa dalla propria vita per assorbirne l'essenza come un granello di sabbia od una goccia d'acqua che assorbono il calore del sole.

 

Tim Roth

Sundown (2021): Tim Roth

 

Michel Franco racconta il nulla e irrompe nel silenzio con scene di violenza destabilizzanti lasciando a pochi ma allusivi momenti onirici di raccontare l'uomo, i suoi moti interiori, le sue motivazioni. I tanti pensieri di Neil irrompono come maiali, grugnendo disperazione e fatalismo nell'acqua purificatrice di una doccia sporca, nelle sbarre di contenimento di una cella minuscola, nella sabbia rovente di un "lido" capace di bruciare la pelle rosa e sensibile di chi non è abituato a sgomitare per un pezzetto minuscolo di "spiaggia". Il passato che ha coccolato Neil diventa incubo orrendo mentre serpeggia il desiderio, via via crescente, di essere padrone del proprio destino anziché erede di un multimilionario impero di suini e macelli. 

Senza proferire verbo il regista messicano mette il dito sulla piaga della diseguaglianza economica e della schiavitù del danaro. Regala una splendida parte a Tim Roth il cui personaggio triste, egoista e scostante ha il coraggio utopico della libertà e la consapevolezza della vacuità della vita di fronte alla morte.

Contro lui si scaglia la splendida ed algida Charlotte Rempling; tra le sue braccia si gettano le natiche sode ed i seni ambrati della chica messicana Iazua Larios. Tra le sue gambe la vita sembra brillare dell'ultimo scintillio dell'amore.

Il tramonto di Michel Franco è la morte che inizia. È un luogo e un tempo di solitudine. Lo è anche la vita? Una domanda complessa che aleggia tra i caldi toni arancioni di un sole che sprofonda nel mare caldo di Acapulco.

 

Tim Roth, Charlotte Gainsbourg

Sundown (2021): Tim Roth, Charlotte Gainsbourg

 

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