Regia di Joel Coen vedi scheda film
A walking shadow on a bloody stage.
A che punto è la notte per le ombre che camminano su questo “ennesimo” palcoscenico di sangue? Tra le piccole verità che oliano le grandi menzogne e il male che accompagna l’ambizione, Macbeth ha nuovamente ucciso il sonno, e tutti i nostri ieri non sono che il racconto di un idiota pieno di rumore e furia.
“Ho avanzato nel sangue a tal punto che il tornare indietro mi procurerebbe tanta pena e fatica quanto il procedere innanzi.”
Joel Coen nel 2020, in pieno confinamento da CoViD-19, debutta (autoproducendosi con Frances McDormand e Robert Graff per i distributori Apple e A24) da regista e sceneggiatore solista (l’anno successivo toccherà invece ad Ethan con “Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind”, che poi replicherà con, ad oggi, i primi due capitoli di una trilogia B movie lesbica, “Drive-Away Dolls” e “Honey Don’t!”, mentre l’ultimo loro film di coppia è stato l’eccellente "the Ballad of Buster Scruggs") con “the Tragedy of Macbeth” (2021) portando alla vertiginosa lista tratta (tra film muti, sperimentali, teatrali, televisivi e mainstream) dalla shakespeariana “the Tragedie of Macbeth”…
- “Macbeth” di Giuseppe Verdi e Francesco Maria Piave & Andrea Maffei (1847)
- “Macbeth” di Orson Welles (1948)
- “Il Castello della Ragnatela” (“il Trono di Sangue”) di Akira Kurosawa (1957)
- “Macbeth” di Laurence Olivier (mai realizzato, seconda metà anni ‘50)
- “Macbeth” di Roman Polanski (1971)
- “Macbeth” di Franco Enriquez (1975)
- “Macbeth” di Béla Tarr (1982)
- “Macbeth Horror Suite” di Carmelo Bene (1982, 1996)
- “Macbeth” di Geoffrey Wright (2006)
- “Macbeth” di Rupert Goold (2010)
- “Macbeth” di Justin Kurzel (2015)
- “Una Lady Macbeth del Distretto di Mcensk” di Nikolaj Leskov [1865; e poi Dmitri Shostakovich (idem, 1934), Andrzej Wajda (“Sibirska Ledi Magbet”, 1961), William Oldroyd (“Lady Macbeth”, 2016)]
…un paio di paia d’invenzioni sceniche: il duplicante specchiarsi (che tale non è) nella pozza, Lady Macbeth che si accorge della presenza del marito al talamo nuziale prima di ridestarsi del tutto dal dormiveglia, le foglie di quercia ch’entrano in avanscoperta dalla finestra centinata a sesto acuto, e la corona che s’invola.
B/N & 1.37:1 e Black-Washing & Forced Diversity = “Le mie mani sono del tuo stesso colore, ma mi vergogno di avere un cuore così bianco!” (Frances McDormand a Denzel Washington) e “This Is a True Story = “Perché cominciare con una verità?”.
Completano il cast Brendan Gleeson, Kathryn Hunter, Corey Hawkins, Harry Melling, Alex Hassell, Ralph Ineson, Stephen Root, Bertie Carvel, Moses Ingram…
Fotografia: Bruno Delbonnel (Faust, Inside Llewyn Davis, Francofonia, the Ballad of Buster Scruggs). Montaggio: Joel Coen e Lucian Johnston (Hereditary, Midsommar, Causeway, Beau Is Afraid). Scenografie: Stefan Dechant. Costumi: Mary Zophres. Musiche: Carter Burwell. Effetti Speciali: Scott R. Fisher, Alex Lemke, Michael Huber. Casting: Ellen Chenoweth.
A walking shadow on a bloody stage.
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