Regia di Alex Carvalho vedi scheda film
Una donna francese in crisi si rifugia nella casa della sorella in Brasile. Lì inizia a sorpresa una relazione prima puramente fisica e poi emotiva con un ragazzo del luogo. Ma lui è nei guai e lei finirà coinvolta, perché lo è troppo anche emotivamente.
Quello che funziona della Salamandra di Carvalho è l’intesa fra Marina Foïs e Maicon Rodrigues - dire eccitanti le loro scene di sesso è un eufemismo - i cui corpi sono costantemente in primo piano, l’uno teneramente alla ricerca dell’altro di fronte all’incomprensione di un mondo esterno che appare distante. Il resto però è sfibrato dal ritmo attonito della regia di Carvalho, che crede bene di dare spessore ai suoi personaggi contemplandoli a lungo immobili in azioni di poca importanza. Viene dunque anche meno l’atmosfera - grazie agli attori almeno non la credibilità. E in realtà certe soluzioni risultano anche azzeccate, specie quando a pesare nel clima esotico ma plumbeo di questo Brasile post-coloniale è il razzismo e il pregiudizio e gli eventi ce lo ricordano. Ma la mancanza di coesione del tutto fa perdere di grip l’adesione emotiva dello spettatore, destinato a vivere le emozioni di un mélo erotico solo a singhiozzi e invece non completamente e perdutamente.
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