Regia di Ekaterina Selenkina vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - SETTIMANA DELLA CRITICA
Lo spazio possiede prima di tutto una sua fisicità, che è l'aspetto che più lo contraddistingue. Ma anche un connotato virtuale che era solito rappresentarsi su carta tramite mappe e cartine, sostituite oggi dalle mappe interattive ottenute ed aggiornate tramite i satelliti.
La giovane regista russa Ekaterina Selenkina ci trasporta dentro una riflessione tra queste due concezioni, seguendo le tappe, appunto sia fisiche che virtuali, che caratterizzano la giornata di un solerte spacciatore tra i quartieri di una Mosca periferica tutta incastonata di geometrie, spigoli e linee di cemento che si incastrano rispettando le inviolabili leggi della prospettiva.
Ne scaturisce un film di immagini, più che dialoghi, in cui l'elemento umano, pur dirigendo le mosse, rimane completamente integrato nell'ambiente senza mai risaltare sulle cose e sulle strutture, che fanno da padrone incontrastate per quel senso dominante che da lontano riescono a comunicare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta