Regia di Matteo Tortone vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - SETTIMANA DELLA CRITICA
"Il tempo passa più lento in miniera, mentre fuori la vita scorre veloce e frenetica".
Il giovane Jorge, già genitore di un neonato, decide di lasciare Lima ove conduce un tre ruote scassato adibito a taxi, per cercare fortuna come minatore, arrampicandosi per le infide Ande presso una vasta miniera d'oro. Alloggiato alla meglio in una stanza di una casa umida nel paesino di operai che cinge il giacimento, il ragazzo inizia a rendersi utile, prima all'esterno per acclimatarsi alla rigida temperatura del luogo, poi in cava.
E la miniera diviene, ora più che mai, un tunnel ove imbucarsi e ove riporre tutte le speranze residue per arrivare ad una soglia di vita dignitosa, senza rinunciare al sogno di potersi arricchire.
E Jorge, ragazzo eternamente solo, si concentra nella sua solitudine sacrificale per tentare di rendere un servizio ai suoi cari lontani.
Mother Lode, film di produzione italiana dell'ispiratissimo Matteo Tortone, è un film-riflessione esistenziale che sa calarsi alla perfezione nel suo contesto montano e operaio, sa cogliere attimi di lavoro traducendo l'azione in sforzo che traspare dai volti dei personaggi che attraversano lo schermo.
Fotografato in un livido bianco e nero che sa rendere al meglio l'atmosfera cupa di un lavoro ingrato e pericoloso che illude molto, ma arricchisce sempre e solo la parte che non si sporca le mani.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta