Regia di Curtis Hanson vedi scheda film
Uno scrittore over 50 fumato e senza idee, insegnante di letteratura, appena piantato in asso dalla giovane moglie, innamorato della donna del rettore, che da lui aspetta un figlio. Un editor che non pubblica un buon libro da almeno cinque anni, gay, accompagnato da un travestito prima, invaghito di un giovane studente talentuoso poi. Il Prof. Grady (un buon Michael Douglass) si prende a suo modo cura degli allievi, li ospita a casa, si sballa con loro alle feste, li riaccompagna da genitori o nonni, li segue con affetto paterno e a suo modo li guida nelle difficoltà della vita cercando di conoscerli e di capirli, traendone egli stesso vantaggio, in uno scambio di energie quasi alla pari. In quarantotto ore ne combinano di tutti i colori, in una serie di vicende al limite del surreale. Una pellicola leggera e agrodolce sulle varie crisi esistenziali del mondo d'oggi, legate a filo diretto con la creatività e l'espressione di sé, il senso di responsabilità e la coscienza, il rispetto, l'amicizia, l'etica professionale e l'amore. Ottimo cast, film discreto. Canzoni, tra gli altri, di Dylan, Cohen, Young, Buffalo Springfield.
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