Regia di Alan Birkinshaw vedi scheda film
Un titolo diventato classico in patria (Inghilterra), nonostante il mediocre esito artistico. Killer's moon è una versione distorta di Arancia meccanica, penalizzata da dialoghi prolissi e una censura preventiva che azzera del tutto thriller, erotismo e azione.
Quattro pazienti di un istituto psichiatrico, per effetto di imprecisati esperimenti governativi condotti con uso di LSD nei loro confronti, credono di vivere in un sogno e di poter infrangere qualsiasi regola morale. Riescono a fuggire e raggiungono un hotel (in realtà un castello) isolato nel quale alloggiano alcune studentesse e due insegnanti, costrette a pernottare per un problema meccanico all'autobus che le trasporta.
Prodotto, scritto e diretto fiaccamente da Alan Birkinshaw, cineasta arrivato in passato - nel 1990 - anche sugli scaffali dei nostri videonoleggi (in VHS) con due titoli ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe (La maschera della morte rossa e La casa degli Usher). La sceneggiatura, opera dello stesso Birkinshaw supportato da Fay Weldon, sembra ricalcare malamente alcuni classici, in particolare Arancia meccanica: i quattro evasi vestono di bianco (al pari delle studentesse, per la maggior parte del tempo in camicia da notte), indossando bombette come i protagonisti del film di Kubrick. E anche l'irruzione violenta nell'hotel sembra seguire un sottofondo provocatorio che rimanda al più celebre film.
Nonostante un'atmosfera malsana, intensificata dalla presenza di scene gratuite che mostrano un cane con tre sole zampe e un gatto al quale viene tagliata la coda, Killer's moon non affonda mai con convinzione nel genere. Gli attori che interpretano i killers sembrano macchiette in derivazione da una comica di Stan Laurel e Oliver Hardy e i delitti, limitati a poco più di un paio, sono appena accennati o risolti fuori campo. Quasi del tutto non pervenuta la violenza sessuale perpetrata ai danni delle studentesse, velatamente accennata e lasciata del tutto all'immaginazione. Birkinshaw gira male, per la maggior parte del tempo con i protagonisti che si rincorrono in un bosco e, cosa fastidiosa, quasi interamente con effetto notte artificiale (si intravedono le ombre al suolo, provocate dal sole). Stranamente questo titolo (stando all'imdb) è diventato di culto in patria, suscitando una certa quantità di polemiche ancora a distanza di decenni e, addirittura, viene fatto studiare nelle università e in altri corsi di cinema tenuti nella terra d'Albione.
"Se sognare un po’ è pericoloso, il rimedio non è sognare di meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo."
(Marcel Proust)
Trailer
F.P. 19/07/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 92'25")
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