Regia di Mathieu Kassovitz vedi scheda film
Buon successo internazionale per questo film di Mathieu Kassovitz molto meno autoriale dei suoi precedenti e più di genere , tratto dal best-seller transalpino firmato Jean-Cristophe Grangé. Lo schema ha molto del thriller all'americana, con due investigatori dapprima operanti ognuno per proprio conto e successivamente associati per giungere alla soluzione della catena di delitti al centro del racconto. La sceneggiatura muta , a tre quarti della vicenda , un paio di cose importanti, e si può aver da eccepire sul finale a buon tasso d'improbabilità, tuttavia "I fiumi di porpora" è un prodotto di respiro internazionale di un'efficacia consistente, che deve qualcosa al primo Argento, soprattutto "Il gatto a nove code" nella sequenza del cimitero, e azzeccare antecedentemente la fine non sarà facile neanche per gli appassionati del giallo. Reno-Cassel sono una coppia che trova compensazione e affiatamento via via che la storia procede, e infatti il seguito risente anche della mancanza di questa componente. Conclusione sulle nevi, in aperto giorno, anomalia per il genere che non guasta.
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