Regia di Mathieu Kassovitz vedi scheda film
Thriller d'atmosfera ben recitato ma zoppo in quanto a sceneggiatura
Un brutale omicidio scuote Guernon, comunità isolata sulle Alpi Francesi e sede di una prestigiosa quanto ambigua università.
Le indagini dell’ispettore Niemans (Jean Reno), chiamato dalla città ad indagare sul caso, finiscono per incrociarsi con quelle dell’esuberante poliziotto Kerkerian (Vincent Cassel), che nel frattempo si sta occupando di una profanazione di una tomba…
Le due indagini si scoprirà esser collegate ed i due dovranno far squadra comune per risolvere il caso.
Mathieu Kassovitz, regista fenomeno del “La Haine”, trae dal romanzo omonimo di Jean Christophe Grangè un thriller pieno di suggestioni e rimandi ancestrali, che riesce solo a metà.
Se infatti la prima parte, la scoperta e l’indagine, risulta efficace, nell’epilogo la storia si scioglie come neve al sole, a causa di una sceneggiatura che manda in malora ciò che di plausibile si era costruito.
Ci sono cose buone: l’accavallamento delle indagini parallele dei due poliziotti ed il di esse confluire è gestito con equilibrio, le scene action sanno il fatto loro (buona la parentesi manesca di Cassel), il film ha anche un buon ritmo non c’è che dire, soprattutto l’alchimia fra i due bravi protagonisti si vede e tiene in piedi lo spettacolo.
Probabilmente Kassovitz sconta una eccessiva volontà di chiudere per forza il cerchio e per questo straborda con un colpo di scena finale che tanto colpo di scena non è.
Insomma thriller riuscito più per le atmosfere ed i caratteri che per altro.
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