Regia di Giampaolo Morelli vedi scheda film
Mediocrissimo film spazzatura senza arte né parte e in questo caso nemmeno la voglia di fare fare quattro risate
In un futuro non troppo lontano un grave attentato alla libertà è stato messo in atto: un virus ha attaccato le piantagioni di canapa di tutto il mondo. La cannabis non esiste più. E con essa anche la libertà e la felicità sembrano essersi estinte. Ma un giorno accade l’impensabile: Natan (Giampaolo Morelli), vanesio influencer quarantenne, trova per caso un esemplare maschio e, deciso a diventare ricco, mette su una scalcagnata banda per raggiungere l’ultima piantina femmina sopravvissuta, produrre semi e venderli a un narcotrafficante.
Giampaolo Morelli, abbandonati del tutto i cari panni dell'ispettore Coliandro, decide di calarsi all'interno di una commediola, il cui unico scopo parrebbe quello di fare dello humour su un problema pseudo-sociale, ma imbastendo una critica antropologica fine a sé stessa.
Il risultato è niente meno che un calderone di inutili battutine svogliate, ironia crassa ma mai pungente e una piccola movenza satirica, che però non sembra mai voler dir nulla di importante
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