Regia di Domenico Croce vedi scheda film
AL CINEMA
Una ragazza quasi diciottenne ha scelto da tempo di estraniarsi dal mondo reale, rinchiudendosi a vivere nella sua camera con annesso bagno, permettendo l'ingresso nella propria magione solo al piccolo cane Hiro, che la raggiunge tramite una botola.
Una forma di agorafobia probabilmente maturata a seguito della drammatica ma non ben chiarita morte della madre della giovane.
Al di là di quel suo mondo, solo un padre affettuoso e comprensivo…. almeno così pare.
Quando nel mondo della ragazza si aggiunge la presenza, solo virtuale, di un corrispondente via chat che si innamora della sua bella interlocutrice, e questa si accorge che, spiando dalle fessure della sua tapparella, nell'appartamento che si trova di fronte al suo, una donna potrebbe trovarsi in serio pericolo, ecco che la reazione della giovane, la porterà a fare una scoperta incredibile, che ribalterà il già fragile piedistallo che la stessa si è creata in quell'esiguo universo che l'ha protetta, ma le ha pure impedito di rendersi conto della trappola in cui ella veniva scientemente trattenuta.
Per rispetto a chi ancora vuole vedere il film, è impossibile rivelare altro.
Certo è che, giostrandosi il piccolo film entro una vicenda che non può non ricordare, per dinamiche e claustrofobia, quel perfetto meccanismo ad orologeria della suspense che fu la finestra sul cortile di Hitchcock (ma richiama anche il recente film thriller di Steven Soderbergh, Kimi, anche per la scelta della protagonista di colorarsi i capelli in modo piuttosto apapriscente e di indossare spesso un cappuccio che ne nasconde buona parte), Vetro ha bisogno, per darsi una ragione d'esistere, di un escamotage forte che riesca a dare un senso di originalità ad una vicenda altrimenti sin troppo telefonata.
E il film, opera prima ancora un po' acerba, ma interessante, di Domenico Croce, riesce, grazie ad una svolta controversa, ma indubbiamente piuttosto originale, a riscattarsi lungo un finale che - bisogna ammetterlo - non appare poi così scontato, anche quando la soluzione la si conosce e si tenta di rielaborarne tutte le sfaccettature, più complesse di quanto possa sembrare a prima vista.
Brava e sin troppo disinvolta la protagonista, Carolina Sala, affiancata da un inquietante e piuttosto sospetto Tommaso Ragno, nel ruolo di un padre tutto da decifrare.
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