Durante uno sciopero, a Napoli, la famiglia di Gaetano detto Aitano ruba un traghetto e organizza un servizio sostitutivo. Sulla nave confluiscono i destini di vari personaggi: un disoccupato cui la ex moglie vuol togliere il bambino; un milanese che vende panettoni scaduti; un cantante neomelodico con fans e troupe al seguito.
Note
IL film non rinnega niente del passato ed è anzi una sorta di rilettura critica dei vecchi film di Mariano Laurenti (che si vedono in un flashback meta cinematografico assai intelligente). Le parti meno convincenti sono semmai quelle in cui è più evidente il modello di "Tano da morire": le coreografie grottesche, certi brani musical come "Terroni dance". Le citazioni sono però numerosissime, e niente affatto peregrine: da "Forrest Gump" a "Don Camillo", da "Pretty woman" a "Ladri di biciclette"; tanto che il titolo è insieme riduttivo e ingannevole. Il film non è una parodia, anche se a dieci minuti dalla fine passa un tizio che vende già le cassette pirata di "Aitanic 2". È, a suo modo, un lavoro serio, con evidenti cadute di ritmo (tamponate in extremis dal montaggio di Giogiò Franchini) ma diversi momenti irresistibili, e, nonostante i tratti naïf, uno dei film più "postmoderni" mai fatti in Italia.
Prima di tutto "Aitanic" resta quel film che non ti aspetteresti mai dal nome di chi sta in regia. Ma per certi versi meglio così, resta ancora più grande la sorpresa. Una bella sorpresa. Intelligente, spiritoso, interessante.
Molto divertente e altrettanto coraggioso…bravo D'angelo e tutta la troupe che hanno reso un film,per la struttura e i temi trattatti molto terrone(passatemi il termine),godibile e piacevole in ogni angolo della penisola…SORPRESA da vedere
Napoli. Su un traghetto abusivo (e rubato) si incontrano un aspirante suicida, una prostituta, un milanese truffaldino e un borioso cantante neomelodico.
Quattordici anni sono trascorsi da Giuro che ti amo (1986), esordio alla regia per Nino D'Angelo, film che era oltrettutto completamente identico agli altri melodrammoni dozzinali e inverosimili fino al midollo che lo vedevano… leggi tutto
Aspirante cantante, il fioraio abusivo Leonardo Di Capri, dopo la separazione dalla moglie, decide di farla finita. S’imbarca, quindi, sull’Aitanic, traghetto a sua volta abusivo, sottratto dal disoccupato Aitano ed utilizzato per fare la spola tra Napoli e Capri durante uno sciopero dei traghettatori autorizzati. Lo spunto è indubbiamente interessante; lo svolgimento avrebbe… leggi tutto
Delirante e grossolano, artigianale nell'approccio tecnico, incredibilmente autoreferenziale e autoironico. Nino D'Angelo conferma di essere uno degli artisti nostrani popolari che sono stati maggiormente in grado di rigenerarsi quando il loro appeal sembrava decaduto. Tre apparizioni a Sanremo, le musiche del fortunato "Tano da morire" (evidente fonte di ispirazione), alcune apparizioni… leggi tutto
Napoli. Su un traghetto abusivo (e rubato) si incontrano un aspirante suicida, una prostituta, un milanese truffaldino e un borioso cantante neomelodico.
Quattordici anni sono trascorsi da Giuro che ti amo (1986), esordio alla regia per Nino D'Angelo, film che era oltrettutto completamente identico agli altri melodrammoni dozzinali e inverosimili fino al midollo che lo vedevano…
Aspirante cantante, il fioraio abusivo Leonardo Di Capri, dopo la separazione dalla moglie, decide di farla finita. S’imbarca, quindi, sull’Aitanic, traghetto a sua volta abusivo, sottratto dal disoccupato Aitano ed utilizzato per fare la spola tra Napoli e Capri durante uno sciopero dei traghettatori autorizzati. Lo spunto è indubbiamente interessante; lo svolgimento avrebbe…
i film cui le storie sono ambientate negli oceani, testimonianze storiche (TITANIC), storie che valgono la pena di essere raccontate (LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO) e storie divertenti (AITANIC)
Incredibile!!! Il ragazzo di un jeans e una maglietta è cresciuto e riesce a fare un film divertentissimo. Belle canzoni e ironia la fanno da padrone. Nino D'Angelo dal nulla crea un film originale e difficilmente catalogabile (si vede fin dall'inizio la semplicità e la "sgangheratezza" di chi fa il film, nessuno infatti si prende sul serio e viene recuperato dal dimenticatoio quel residuo…
Aitano da morire. Il delirio come cifra stilistica liberatrice in un film che sfugge alle pastoie del cinema di genere. La trappola del cinema meridionalista è sempre la stessa, quello strano connubio tra compiacimento e autocommiserazione, quella divertita accettazione del degrado, quel pittoresco amore per il deteriore che diventa grossolana speculazione negli esempi più estremi di…
Delirante e grossolano, artigianale nell'approccio tecnico, incredibilmente autoreferenziale e autoironico. Nino D'Angelo conferma di essere uno degli artisti nostrani popolari che sono stati maggiormente in grado di rigenerarsi quando il loro appeal sembrava decaduto. Tre apparizioni a Sanremo, le musiche del fortunato "Tano da morire" (evidente fonte di ispirazione), alcune apparizioni…
una piacevole sorpresa questo film di d'angelo, cinema popolare come purtroppo non se ne fa piu' in italia (tant'e' che i caratteristi sono quasi tutti delle vecchie generazioni: di francesco e rizzo, ad esempio), con un occhio anche al pubblico piu' attento: irresistibile la citazione di don camillo. si ride e si ascolta buona musica, per un'ora e mezzo di piacevole divertimento.
Durante uno sciopero, a Napoli, la famiglia di Gaetano detto Aitano (Rizzo) ruba un traghetto e organizza un servizio sostitutivo. Sulla nave confluiscono i destini di vari personaggi: un disoccupato (D’Angelo) cui la ex moglie vuol togliere il bambino; un milanese (De Francesco) che vende panettoni scaduti; un cantante neomelodico (sempre D’Angelo) con fans e troupe al seguito. Il film non…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (5) vedi tutti
Prima di tutto "Aitanic" resta quel film che non ti aspetteresti mai dal nome di chi sta in regia. Ma per certi versi meglio così, resta ancora più grande la sorpresa. Una bella sorpresa. Intelligente, spiritoso, interessante.
commento di Utente rimosso (Luke Vacant)Molto divertente e altrettanto coraggioso…bravo D'angelo e tutta la troupe che hanno reso un film,per la struttura e i temi trattatti molto terrone(passatemi il termine),godibile e piacevole in ogni angolo della penisola…SORPRESA da vedere
commento di gene55grande che bella sorpresa
commento di danandre67una gran bella sorpresa.
commento di Utente rimosso (Titanic900)Simpatico, anche se fa sorridere ma non ridere. Gioca troppo sui luoghi comuni e su battute scontate. Bellissime le musiche e alcune coreografie.
commento di sillaba