Regia di Amos Gitai vedi scheda film
Un bel film, forse però troppo lungo e ripetitivo con almeno un pregio: i protagonisti non si chiedono come si è arrivati a questa situazione e la pellicola non si schiera ma si limita a raccontare la guerra nuda e cruda.
Un ragazzo vaga solitario in una enorme città completamente deserta... Cos'è successo? La sua mente lo riporta ad un flashback colorato dove i corpi nudi (suo e di una ragazza) amoreggiano in maniera selvaggia sporcandosi dei colori col quale realizzano un dipinto astratto... Il giovane è di nuovo sulle strade vuote -Stop!- Naturalmente sappiamo tutti cosa ci riserveranno dopo le immagini del film: due ore spettacolari dedicate alla Guerra del Kippur. Però i primi minuti, dopo il flashback erotico, riservano un effetto sorpresa da cinema catastrofico. Cosa vuole dirci il regista nelle prime immagini del film? E cosa vogliono dire i due compagni d'armi che, mentre con l'autovettura devono raggiungere la loro divisione, riflettono sull'epoca del consumismo? Le risposte arriveranno nel corso della pellicola, viaggio di crescita di una generazione in perenne conflitto. Bravo Amos Gitai a raccontare la Guerra del Kippur senza schierarsi ideologicamente da una parte o dall'altra ma limitandosi a far immedesimare lo spettatore nelle battaglie che lui, soldato in quel conflitto, ha vissuto in prima persona, compresa una pericolosa e tragica impresa in elicottero. Bel film che difetta solo nei tempi lunghi forse troppo dialogati.
Recensione scritta da Davide Lingua da Verolengo.
Dizionario del Turismo Cinematografico, Wikipedia.
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Visto tempo fa...in effetti bel film che pecca un po' nella durata,grazie del tuo bel commento.
Grazie a te Ezio!!!
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