Regia di Amos Gitai vedi scheda film
Stanca rievocazione dell'attacco subito nel 1973 da Israele da parte di Egitto e Siria.
I pezzi di film di Amos Gitai che ho visto negli anni mi hanno sempre comunicato una sensazione di fiacca e di stanchezza, motivo per il quale mi sono tenuto per tanto tempo lontano anche da questo "Kippur", che pure è abbastanza presente in televisione. Da questo che da molti viene ritenuto la sua prova migliore, mi aspettavo però fancamente qualcosina di più. Invece no: anche qui ho avuto la medesima sensazione, tanto che mi chiedo come ad altri possa piacere parecchio.
Gli attori e i loro personaggi mi sono sembrati scarsi i primi, e impersonali i secondi. La regia mi è parsa a tratti senza fantasia e uniforme, ad altri cocciuta nel girare dei qausi piani-sequenza da angolature che non permettono di vedere l'ambiente. Più di qualche volta, magari in scene complesse con tanti personaggi, mi sono detto "Adesso stacca, fammi vedere un po' quello che succede attorno", ma la cinepresa rimane inchiodata lì. La scena degli amanti impiastricciati di colore mi è sembrata, oltre che noiosa, anche narcisistica e autoreferenziale.
Certo, l'argomento dell'attacco di Siria ed Egitto ad Israele nel 1973 è serio e interessante, ma non basta questo per fare di questo un buon film. In generale, è una pellicola che mi ha semplicemente annoiato. Qualche volta bisogna proprio fidarsi della prima impressione.
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