Regia di Claudio Gregori, Pasquale Petrolo, Eros Puglielli vedi scheda film
"Khachaturiaaan!!!"
Eros Puglielli [dopo “Dorme” (1995) qualche cortometraggio e poi “Tutta la Conoscenza del Mondo” (2001), “Occhi di Cristallo” (2004) e l’auto-collettivamente-prodotto “AD Project” (2005, coevo quindi ad “H2Odio” di Alex Infascelli, un film similmente fallimentare), prima di approdare/rifugiarsi/incagliarsi per una dozzina d’anni nella serialità televisiva (MediaSet/RAI) meno interessante immaginabile/possibile (non che prima, col “cinema-cinema”, avesse diretto capolavori, ma il tracollo per quanto concerne questo frangente risulta evidente), per poi ritornare sul grande schermo con “Nevermind”, 2018, e “Copperman”, 2019, quest’ultimo sulla scia del post-”Mystery Men” (Kinka Usher, 1999), da una parte (caricatural-parodistica), e di “Unbreakable”/”the Incredibles” dall’altra, “seri(os)a”, rappresentata da “Special” (Hal Haberman & Jeremy Passmore, 2006), “Noise” (Henry Bean, 2007), “Hancock” (Peter Berg, 2008), “Defendor” (Peter Stebbings, 2009), “Paper Man” (Kieran & Michele Mulroney, 2009), “Super” (James Gunn, 2010), “Griff the Invisible” (Leon Ford, 2010), “Kick-Ass” (Matthew Vaughn, 2010), “Scott Pilgrim vs. the World” (Edgar Wright, 2010) e “lo Chiamavano Jeeg Robot” (Gabriele Mainetti, 2015), ed infine, giunti all’oggi, anzi al domani, scavallando il film in esame in questa pagina, tornare alla serialità, però Made in Amazon, con – un “per l’appunto” col senno di poi - “Sono Lillo”, nato sull’onda di "LOL - Chi Ride è Fuori" : beh, ‘sti cazzi e/o me cojoni, a scelta] coordina qui Pasquale “Lillo” Petrolo e Claudio “Greg” Gregori in questa loro seconda regìa dopo la prima volta in duale solitaria di “D.N.A. - Decisamente Non Adatti”: il risultato è un film di e con Lillo & Greg in perfetto canone stilistico à la Lillo & Greg: funge (si ride molto: per le ragioni giuste, per quelle sbagliate, e pure senz’alcun’altra ragione che il ridere: e dici poco!), ma non punge, anche se rispetto a tante commedie all’italiana (partendo dalla “normalità” dei vari Bisio, Cortellesi e Marcorè, da un lato, e di Aldo, Giovanni e Giacomo, dall’altro - lasciando da parte in questo caso tanto l’insieme per famiglie dei Pieraccioni e dei Siani quanto quello per (in senso “neutro”) minus habens (ma i due non si escludono a vicenda, anzi) di Biggio/Mandelli - e arrivando ai tentativi “altri” di Albanese e Zalone) ha dalla sua una discreta dose di follia (anche se non certo feroce come quella di Ceccherini) “coerente”.
Al fianco di Lillo & Greg, e soprattutto di Ilaria Spada (e Marina Valdemoro Maino, in quota TuTubero), un Corrado Guzzanti scatenato, un Valerio Lundini cartellizzato, un Francesco Arca muto e un Marco Marzocca garrotato. Chiudono il cast un Simone Colombari in versione ragionier Filini nichilista ed un’ottima Daniela Piperno.
Dice che la fotografia è di Alfredo Betrò, il montaggio di Roberto Di Tanna e le musiche di Francesco Cerasi. Producono Lucky Red e Vision con quest’ultima che distribuisce al cinema (mentre per lo streaming ci pensa Amazon).
Almeno un paio d’idee “ge(g)niali”: Juan “Malore” Munoz, interpretato da Federico Tocci, e Radio Coatta Classica con DJ Spinetta (Greg) alla consòlle: "Khachaturiaaan!!!" (e dopo la Danza delle Sciabole: Melartin, Holst, Burgmüller, Dvorak, con buona pace della Sinfonia n. 3 in do Minore di Skriabin, er Poema Divino, op. 43, che non sentiremo, mai. Scherzo: ecchevelo: "Skriabbbin!!!").
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