Regia di Giovanni Bognetti vedi scheda film
Aldo ha 35 anni ed è insegnante di letteratura giapponese all'università; ha una vita apparentemente realizzata e uno splendido rapporto con i suoi genitori, tanto è vero che ancora vive con loro. Lui ne è soddisfattissimo, loro un po' meno: cominciando a percepirlo come un ospite indesiderato, il padre e la madre di Aldo fanno di tutto per spronarlo ad andare a vivere da solo.
Questa è la seconda regia di Giovanni Bognetti, già sceneggiatore di svariate commedie di non eccelso livello; si tratta di un remake di un film francese del 2001, peraltro, Tanguy (regia di Etienne Chatiliez), che già aveva originato un rifacimento hollywoodiano, A casa con i suoi (Tom Dey, 2006). Nulla di nuovo dunque, ma soprattutto nulla di originale in alcun modo: la trama, i personaggi, le dinamiche de Il mammone sono ampiamente prevedibili e non offrono granché di interessante su cui riflettere, la critica sociale è prossima allo zero, così come la vena comica di fondo pare francamente stantia. Il copione reca la firma del solo regista, per quanto riguarda l'adattamento; nel cast spiccano innanzitutto i nomi di Diego Abatantuono, Angela Finocchiaro e di Andrea Pisani, mentre in particine laterali troviamo anche Debora Villa, Emmanuele Aita e Michela Giraud. Certo non è il peggior film visto sugli schermi nostrani, neppure in questo periodo di decadenza per la commedia, ma Il mammone rimane comunque una visione difficile a digerirsi. 2/10.
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