Espandi menu
cerca
Il disordine

Regia di Franco Brusati vedi scheda film

Recensioni

L'autore

John_Nada1975

John_Nada1975

Iscritto dal 9 novembre 2023 Vai al suo profilo
  • Seguaci 7
  • Post -
  • Recensioni 442
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il disordine

di John_Nada1975
8 stelle

Bel film davvero di un sempre fine impaginatore narrativo e letterario come Brusati. Uno dei titoli del cinema italiano del "boom" ma non soltanto, maggiormente neri, cupi, e disperati, come soltanto la vita di chi si ritrova senza più risorse nè mezzi, e ancora giovane con soltanto una vita alle spalle, può essere. Mario(un sorprendente Renato Salvatori forse nella migliore interpretazione in assoluto fra tante di altissimo rilievo, nello stesso periodo per film anche più famosi e importanti), è il vero protagonista e baricentro del caleidoscopico discorso narrativo e di personaggi dai vari e più sideralmente lontani, ceti socioeconomici. Alla fine incattivito e reso quasi rassegnato da tanta sofferenza e mancanza di condivisione con nessuno, se non l'equivoco ma bellissimo personaggio di prete "spretato" impersonato da George Wilson, ex missionario in Africa da dove ha contratto la malaria. 

Splendido anche il cogliere lo disfacimento della vecchia borghesia, fisico e mentale, autoreferenziale e indulgente, come in forma di metafora con quello urbano dei vecchi borghi e palazzine, non più utili nè congeniali al nuovo "boom" edilizio anni '60, e il gusto tutto mitteleuropeo cifra stilistica e autoriale stessa di Brusati, per le antiche avite dimore patrizie, la aulica vita di campagna, le arie, le romanze, meglio se di origine germanico-asburgica, che troverà pieno spazio e funzione in "Pane e cioccolata", "Dimenticare venezia", "Il Buon Soldato".

Soltanto un vero ricco barone, e abituato a vedere la vita e il mondo dal suo salotto altoborghese pieno di libri tipo il Mereghetti, può "giudicare" Mario, come proletario o sotto, soltanto invidioso della ricchezza e di poter essere "piccolo borghese" ; quindi stante la transizione, per cui non provare alcuna vera immedesimazione, o nemmeno cristiana pietà. Il solito discorso da intellettuali comunisti che conoscono l'odio di classe e "invitano" dal loro divano alla rivoluzione,  ma soltanto per gli altri, non per la loro da stipendiati 11000€ al mese, tra università, baronie varie, e giornaloni.

Eccezionale Salvatori seppure al solito doppiato poichè purtroppo non aveva proprio voce, che conferisce al ruolo anche un evidente portato di vita personale e di esperienza, lavoratore in cava con il padre a 15 anni. 

Oggi un film certamente per molti da tenere nascosto come lo zio irriverente e caustico di famiglia, nello stanzino quando ci sono ospiti in casa, per la rappresentazione del mondo omosessuale come di sfruttatori altolocati e parassitari, con i loro servi e opportunisti sessuali, in libera associazione con certe cose dell'ultimo Visconti di "Gruppo di famiglia in un interno",  e dieci anni dopo di titoli superlativi come "Il Diritto del più forte" di Fassbinder", e "Razza padrona(Supermarkt) di Roland Klick. Non a caso germanici, come l'imbevuto di cultura germanista, Brusati.

Anni luce dalle visioni "gay friendly", arcobaleno familiste e zuccherose, come un album Toscani-Benetton, di oggi.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati