Regia di Zach Zorba Grashin vedi scheda film
Opera prima, girata a basso budget, che predilige un registro da commedia al thriller. Ottima l'interpretazione di Kane Hodder, purtroppo sminuita da un contesto narrativo forse un po' troppo improvvisato. Scarsa anche la cinematografia a causa di una fotografia piuttosto scadente nelle scene più buie.
Una società di vendita (Blade bandits), specializzata nella distribuzione di coltelli della linea "Knifecorp", pratica il porta a porta. I dipendenti sono studenti, ovvero adolescenti, e vengono spinti a insistere con i clienti per ottenere un risultato ottimale, incentivato da premi economici. Wally Banks (Austin Kulman), con il suo corredo di coltelli, si presenta alla porta sbagliata, quella di Angus Finn (Kane Hodder), un padre ossessivo e problematico che tiene prigioniera, chiusa in una stanza, la figlia adolescente di nome Belle (Alexandra Stamler). Dopo una lunga e inefficace esposizione degli oggetti, Wally se ne và senza aver venduto alcun coltello ma per distrazione ha dimenticato un pezzo di valore nella casa di Finn. Torna sul luogo assieme ad altri componenti del gruppo, a notte fonda, causando involontariamente un incidente che provoca la morte di Belle. Wally rimane quindi intrappolato, prigioniero di Finn. Gli altri ragazzi, invece di rivolgersi alla polizia, chiedono aiuto al titolare della ditta che si precipita a casa di Finn.
"La mia casa è una zona morta. Nemmeno Dio può sentirti." (Finn a un prigioniero che tenta di usare il cellulare, senza copertura)
Inizia in maniera divertente, Knifecorp. Film che, nel proseguire, manifesta un prevalente registro da commedia su quello horror. Kane Hodder, ex alter ego di Jason in alcuni Venerdì 13, ha anche altrove dato dimostrazione di saper recitare, ma il suo talento in questa circostanza è del tutto sprecato. Perché siamo davanti all'ennesimo debutto in regia, che in America è ormai un fatto quotidiano. A questo giro dietro la macchina da presa, lanciato allo sbaraglio da perfetto debuttante, sta Zach Zorba Grashin, anche autore dell'impossibile sceneggiatura. Mano a mano che il racconto procede, la serie di scelte incomprensibili fatte dai giovani protagonisti amplifica raggiungendo livelli d'ineguagliabile assurdità. Le battute, trascorsa mezz'ora, diventano sempre meno divertenti (il datore di lavoro ha una relazione gay con un nero, che chiama amorevolmente "Moon light") e il thriller svanisce nel nulla a causa di un'inarrestabile sequenza di scenette parodistiche, per nulla coinvolgenti. Gli attori sono bravi ma costretti a recitare su un set poco curato e con una cinematografia mediocre. Knifecorp è una delle ormai incalcolabili opere prime, destinate a deludere qualunque tipo di spettatore.
"La vita in questo mondo assomiglia al filo della lama di un coltello. Di qua e di là c’è l’abisso e la via della vita scorre nel mezzo."
(Martin Buber)
F.P. 17/07/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 87'13") / Data del rilascio USA: 13/07/2021
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