Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Commedia forse - com'è stato detto - un po' anemica (Callieri), nella quale l'esordiente Anderson si concentra sugli aspetti "formali" di un genere (commedia/noir) per darne una versione personale. Probabilmente in Un colpo da dilettanti la poetica del regista non è ancora compiuta, però c'è già un approccio originale ai vari generi cinematografici, che ci fa capire come ciò che interessa a Wes Anderson non sia quello che in film di altri autori avrebbe costituito il nucleo (il "colpo"), ma il modo di interpretare gli elementi portanti di quei generi.
Infatti, alla fine, si nota che, a differenza di altri film appartenenti allo stesso genere, manca un vero e proprio scopo dell'attività "criminale" dei protagonisti, come potrebbe e dovrebbe essere il loro arricchimento, tramite la spartizione del bottino. L'andamento è divagante, con varie storie poco attinenti che intersecano la linea narrativa principale.
Ovviamente, la riuscita del film non dipende soltanto dalle astratte idee del regista, ma passa attraverso le luci delle inquadrature e le facce che mette in campo, con il volto, all'epoca inedito, di Owen Wilson, attore che in seguito non sempre ha saputo essere così espressivo come qui.
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