Trama
Mazara del Vallo, primi anni Duemila. Due famiglie che non si conoscono sono unite e sconvolte, all'improvviso, da una verità inaccettabile che distrugge ogni certezza: le loro figlie, nate nello stesso ospedale, lo stesso giorno, alla stessa ora, sono state scambiate in culla. Per diversi anni le due famiglie hanno cresciuto e amato la figlia dell'altra. Gli psicologi, la giustizia minorile, il buon senso suggeriscono ai quattro genitori di mettere le cose a posto. C'è un'unica via d'uscita per tornare a vivere: un nuovo scambio. Non sarà facile per nessuno accettare la legge del sangue contro quella del cuore.
Approfondimento
I PERSONAGGI
Lucia Torrisi: Da quando ha visto Costanza - così somigliante alle altre sue due figlie - ha cominciato a interrogarsi e a torturarsi, convincendo il marito a seguirla nella scoperta della verità. Il test della compatibilità genetica, che le dà la certezza di non essere la madre di Marinella, la fa disperare e vacillare. Vincenzo, suo marito, vorrebbe tenere nascosto il verdetto, ma lei, matriarca che ha studiato soprattutto alla scuola della vita, sa quale strada prendere: «Un giorno Costanza, la nostra vera figlia, ci potrà dire: voi lo sapevate e non mi avete voluto. E anche Marinella si sentirà tradita. Le bambine devono crescere con la verità».
Lucia non intende abbandonare Marinella per prendersi Costanza, cresciuta da Francesca e Pietro Maggio. Tenta soltanto di intravedere per tutti una via d’uscita. Ma avvenuto lo scambio, Lucia perde gran parte delle sue certezze.
Vincenzo Torrisi: Sul peschereccio è l’anima dell’equipaggio. In mare passa mesi interi lontano dalla sua famiglia, afflitto dalla nostalgia. Ma quando a terra si scatena la “tempesta perfetta”, perché la figlia che ha cresciuto non è la sua, Vincenzo rinuncia a ripartire. Pur di non abbandonare la sua famiglia, fa i lavori più umili. Sulla terraferma non è lui il nostromo ma sua moglie. Lucia ha una rotta precisa: solo la verità li potrà salvare. Vincenzo ubbidisce. Ma piange come non ha mai fatto prima, senza vergognarsi. Si chiude in se stesso, in preda a un lutto inestinguibile. Il giorno dell’addio a Marinella e dell’arrivo di Costanza, la figlia biologica, preferisce tornare in mare, trovando lavoro sul primo peschereccio disponibile. Prima di rientrare a Mazara passeranno dei mesi.
Francesca Maggio: Francesca ha un rapporto esclusivo con la sua Costanza, tanto attesa e desiderata. Non la lascerebbe un attimo e mai si sarebbe sottoposta al test della compatibilità genetica. Non nutre alcun interesse per la verità perché Marinella, la figlia che ha generato, non le appartiene e non le apparterrà mai. Il suo rifugio sono i ricordi e in nome di questi rivolge a Lucia Torrisi una preghiera disperata: «Lasciamele a me tutte e due, Costanza e Marinella… Tu ce l’hai già due figlie». #La fine della convivenza per le due famiglie è un inferno per Francesca. Andare via, le sembra l’unica soluzione.
Pietro Maggio: Pietro è un imprenditore agricolo, da sempre assorbito dal lavoro ed estromesso dal rapporto esclusivo che lega sua moglie Francesca a Costanza. È solo quando Costanza va via che Pietro comprende che deve agire, abbandonando il suo ruolo di padre passivo. Quando Francesca scappa dalla realtà, lui la insegue, l’avvolge nelle sue braccia scontrandosi anche duramente con lei, che non sa cosa farsene della legge del sangue, vivendo l’inevitabile separazione con Costanza come un lutto. Ma Pietro resterà sempre al fianco di sua moglie, anche quando sarà lei a prendere la decisione di trasferirsi a Milano con Marinella.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"Sorelle per sempre è liberamente ispirato a una storia vera. Uno scambio di bambine alla nascita, scoperto dalle famiglie dopo qualche anno.
Il film non si sofferma tanto sull’incidente che ha determinato la vicenda, quanto sulle conseguenze per le bambine e le loro famiglie, tutte di Mazara del Vallo.
Ed è una disamina di come i genitori, alle prese con il dover decidere se restituirsi a vicenda le figlie biologiche o tenere quelle che hanno cresciuto, trovino una strada per proteggere le bambine dal trauma di dover perdere l’affetto di chi hanno conosciuto dalla nascita come padre e madre, senza rinunziare alla propria ascendenza biologica.
Devo ringraziare Mauro Caporiccio, che ha seguito fin dall’inizio questa storia e ne ha tratto un soggetto meraviglioso, e, insieme a noi uno script che è un po’ il sogno di ogni autore. Una storia in cui tutti i personaggi sono condivisibili, ognuno ha le sue ragioni e tutte sono oneste, anche e di più quando sono opposte tra di loro. Una storia in cui la morale del sangue e quella sociale si equivalgono e si intrecciano. Una storia in cui tutti i protagonisti sono vocati ad una scelta che cambierà le loro vite e quelle delle persone che amano.
È un percorso difficile, per il quale i protagonisti non sono preparati, che comporta molto dolore e molti scontri, ma che alla fine, grazie alla saggezza ed alla generosità, delle due madri e dei padri, di tutti, sfocia in una soluzione imprevedibile e vitale.
Gli attori che hanno interpretato i personaggi sono stati alleati fino in fondo nel restituire la drammatica complessità della sfida cui le persone vere sono state sottoposte. Donatella Finocchiaro, Anita Caprioli, Claudio Castrogiovanni, Francesco Foti hanno vissuto non solo sullo schermo la tenerezza e la passione, l’umanità e la forza dei ruoli. Li ringrazio tutti. Le bambine, Noemi Pecorella, Viola Seggio, Marta Brocato e Viola Prinzivalli, anche se per la prima volta sullo schermo, hanno dato altrettanta grazia e intensità, sorprendendoci ogni giorno.
Anche l’ambiente in cui le due famiglie vivono e lavorano, la città di Mazara del Vallo, ha una grande influenza su questo viaggio esistenziale e contribuisce alla sua soluzione, grazie alla sua forza umana e vitale, alla sua identità, legata al mare e a un territorio, per sua natura aperto verso l’altro.
Una terra di mare e di confine, che ispira alle due famiglie vittime di un dramma che annienterebbe molti, una capacità di andarsi incontro, di scegliere, anche in mezzo ai contrasti, la strada della conciliazione, del rispetto dei sentimenti altrui, feriti e offesi quanto i propri, dal destino.
Le riprese, le location, i volti e i colori che popolano il film sono stati scelti di conseguenza, privilegiando anche e con nettezza il senso dell’appartenenza alla Sicilia, alla sua tradizione di terra di incontro, alla sua bellezza, alla sua capacità di amalgamare porto e città, terra e mare, persone e storie diverse, ma tutte di casa.
La scenografia di Valerio Girasole e la fotografia di Marcello Montarsi hanno saputo rendere l’importanza dei luoghi come matrici della vicenda.
Le abitazioni delle due famiglie sono state individuate in contesti diversi tra di loro, ma tutti fortemente rappresentativi di Mazara: una affacciata sul porto, una sul mare, ed un’ultima, quella dove le due famiglie trovano un rifugio comune, nella campagna, tra gli agrumi e gli ulivi.
Non meno importante: le voci e i suoni che animano il film, riprese da Roberto Mozzarelli, portano con sé il sapore dei luoghi e delle inflessioni della Sicilia. E le scelte fotografiche fanno propria la cromaticità e la trasparenza della luce dell’isola.
Devo ringraziare Stefano Chierchiè che ha montato questa storia polifonica e corale con grande sensibilità e rispetto, coadiuvato dalla musica del cuore di Francesco Cerasi.
Voglio ringraziare il produttore Matteo Levi e la 11marzofilm e Rai Fiction per avermi proposto il film e per avermi aiutato a portarlo a termine, con una passione e partecipazione, che mi ha spinto a non essere da meno".
Note
Ispirato a una storia vera.
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Commenti (3) vedi tutti
Noioso, poco credibile (al di là del fatto che sia ispirato ad una storia vera) e anche recitato male. E tra l'altro non vedo proprio la necessità dello scambio che alla fine ha fatto soffrire tutti.
commento di Artemisia1593Da subito si ha l'impressione di assistere ad un'opera ben fatta. Man mano l'impressione diviene certezza. Tutto s'incastra: musiche, sceneggiatura ed una regia che riesce a trarre il meglio anche dalle sue mini attrici per una incredibile storia vera che suscita grandi emozioni. A Porporati ed agli altri si possono fare solo i complimenti. Bravi.
commento di bombo1Film fatto anche bene ma nonostante la Storia sia accaduta realmente non mi è parso tanto godibile.voto.4.
commento di chribio1