La recensione su Murders in the Zoo

di undying

5 stelle

Dimenticato titolo giallo (con venature comiche), che per la prima volta tratta di delitti compiuti tramite animali di uno zoo. Prodotto dalla Paramount nel 1933, poi acquistato dall'Universal nel 1958 per diritti di diffusione televisiva. Ottimo il cast, nel quale risaltano l'indimenticabile Lionel Atwill e il comico Charlie Ruggles.

Eric Gorman (Lionel Atwill) rientra assieme alla moglie Evelyn (Kathleen Burke) da un viaggio in Oriente, durante il quale si è procurato animali da vendere a uno zoo. Durante il viaggio di ritorno, sulla nave Evelyn incontra Roger Hewitt (John Lodge), che si innamora di lei. Dopo aver consegnato i suoi animali allo zoo, Gorman escogita un modo per sbarazzarsi di Hewitt usando uno dei suoi ultimi esemplari. In realtà Hewitt è solo una delle tante vittime di Gorman, ormai abituato ad eliminare, servendosi degli animali, ogni uomo che si avvicina alla moglie.

Produzione "Paramount" (poi assorbita, in un pacchetto globale di 700 titoli, dall'Universal dopo l'acquisto dei diritti di passaggio televisivo nel 1958) piuttosto audace per l'epoca. I titoli di testa azzardano un accostamento tra i volti degli attori e alcuni animali, mentre già dopo pochi minuti ci viene svelato il destino di un uomo (evidentemente uno spasimante della moglie), abbandonando (con la bocca cucita) da Gorman nella giungla, in balìa dei leoni.

Per addolcire la crudeltà di fondo del film - per l'anno di realizzazione del tutto estrema - al personaggio comico di Yates (ex giornalista alcolizzato, assunto come pubblicitario dello zoo e terrorizzato dagli animali), interpretato da Charlie Ruggles, viene dato ampio spazio, forse troppo trattandosi di un giallo. Lionel Atwill, al solito, risalta nel cast riuscendo a rendere il suo personaggio viscidamente diabolico ma, al tempo stesso, motivato da un moralismo di fondo del tutto comprensibile, soprattutto negli anni di realizzazione del film (1933).