Regia di Phil Tippett vedi scheda film
La prendo da lontano. Negli anni ottanta, esisteva un leggendario home computer, il Commodore Amiga, capace di cose incredibili. Esisteva una scena di pirati e affini, che creava dei veri e propri "contest" per chi spingeva la macchina oltre i suoi limiti, creando spettacolri "demo", virtuosità visive e musicali, che erano una dimostrazione di tecnica e poco più. Tutto questo per dire che "Mad God" mi ha riportato a quei tempi, a quegli esperimenti di virtuosismo del tutto fine a loro stessi. Infatti, non c'è dubbio che Phil Tippett, grande specialista in effetti visivi, abbia estremizzato a livello di arte la tecnica dello "stop motion" (e non solo), abbandonadoci, però, a un incubo visivo che gioca sull'accumulo più che sulla trama, del tutto interpretabile, che non sarebbe neanche male se non fosse che c'è ben poco spazio per un'idea plausibile. Se vi accontentate delle incredibili evoluzioni visive, fra mostri deformi, apocalissi una sopra l'altra, liquidi corporei vari e elementi post-industriali, "Mad God" è il film che fa per voi, altrimenti, come è successo a me, dopo una prima esaltazione davanti alle immagini, la noia mi è precipitata nel petto, spingendomi ad almeno due abbiocchi, che in ottanta minuti non sono affatto pochi. E' un esperimento nichilista di grande coraggio, un Beckett meccanico e fantasmagorico che incrocia la carne del T.S.Eliot de "La Terra Desolata", con tanto sangue e disperazione in più. Non c'è molto di più, si fa per dire, ma davvero la visione, per quanto breve, mi è risultata veramente indigesta. Lasciate ogni speranza, o voi che entrate.
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