Regia di Lin-Manuel Miranda vedi scheda film
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Il cine-biopic inerente la vita (sfortunatamente breve) e l'opera (affannosamente estrapolata dopo troppo tempo speso a fare i conti con i propri crucci esistenziali) del compositore e drammaturgo Jonathan Larson, si dispiega coerentemente sotto forma di un musical, che, grazie all'estro di un cast capitanato dall'estroverso e brillante Andrew Garfield nella sua forma migliore, e una regia corretta da parte del regista e compositore Lin-Manuel Miranda, al suo esordio in regia, alterna sprazzi di gioioso anelito alla vita e alla creatività, alla drammaticità di una esistenza terrena che, talvolta, sembra faccia di tutto per ostacolarne l'estrinsecarsi dei risultati.
Agli inizia degli anni '90 la creatività assai scarsamente riconosciuta dell'estroverso scrittore e musicista Jonathan Larson, finisce per fare i conti con la propria consapevolezza che, superata la fatidica soglia dei primi tre decenni di età, se il successo non arriva, sarà sempre più difficile riuscire a conquistarlo man mano che il tempo avanza, ed i propri copioni risultano rifiutati se non rispediti al mittente.
A rendere ancora più drammatica la vicenda è la vita, che rende ancora più difficile il cammino e crudele la carriera del musicista, destinato con il suo musical Rent, a divenire una star postuma, essendo stato stroncato da un aneusrisma proprio alla vigilia della prima rappresentazione.
Il film, tuttavia, nel raccontare la difficile genesi di un processo creativo come può essere un musical, piuttosto che un'altro componimento artistico narrativo di differente stile e natura, si presenta, nonostante tutto e nonostante l'ingrato epilogo dei fatti che gravita sul protagonista, come una esplosione di vitalità e di allegria che prende vita dai personaggi del film, e dalla esuberanza contagiosa che gli attori coinvolti nel cast riescono a rendere palese nell'entusiasmo per il vivere che è l'arma migliore per affrontare gli inevitabili crolli e le sfiducie che l'insuccesso reiterato può comportare, anche in un mondo in cui malattie inesorabili come l'Aids risultavano crudeli mietitrici senza pietà in quei drammatici anni tra fine '80 ed inizi '90.
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