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tick, tick... Boom!

Regia di Lin-Manuel Miranda vedi scheda film

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La recensione su tick, tick... Boom!

di supadany
7 stelle

La via che conduce alla realizzazione dei propri sogni è lunga e impervia, prevede semafori perennemente fissati sul rosso, ostacoli da dribblare, opportunità da cogliere al volo prima che si smaterializzino e strade confluenti che aggiungono sostegni confortanti, ma anche altre matasse da sbrigliare per non ritrovarsi da soli contro il mondo intero.

In questo tragitto, le sconfitte sono inevitabili quantunque non rappresentino per forza di cose un capolinea definitivo. Perlomeno, non lo sono quando il soggetto interessato possiede un talento cristallino, che per esplodere attende solo di essere convogliato sulla traiettoria più indicata, tale da consentirgli di esprimere le sue idee facendole planare su un campo di fattibilità dotato di una visibilità ampia e inclusiva.

New York, 1990. Da ormai tanti anni, Jonathan Larson (Andrew GarfieldThe amazing Spider-man, La battaglia di Hacksaw Ridge) è al lavoro su Superbia, un musical ambizioso e innovativo, per le tematiche affrontate e i mezzi necessari per metterlo in scena.

Mentre è alla disperata ricerca del pezzo mancante al puzzle che sta architettando, la sua relazione con Susan (Alexandra ShippX-men: Dark Phoenix, Tuo, Simon) è giunta a un bivio che richiede di prendere una decisione netta e anche l’amicizia con Michael (Robin de JesusDiventeranno famosi) subisce un brusco contraccolpo.

Nonostante le attenzioni di un gigante del palcoscenico come Stephen Sondheim (Bradley WhitfordScappa – Get out, All the way), autore tra gli altri di West Side Story (portato al cinema da Robert Wise e da Steven Spielberg), le cose non andranno come auspicato da Jonathan ma questa esperienza gli consentirà comunque di maturare la consapevolezza per non abbattersi, ripartire e ideare Rent (arrivato al cinema per mano di Chris Columbus), un progetto che otterrà negli anni a venire un successo straordinario.

 

Andrew Garfield

tick, tick... Boom! (2021): Andrew Garfield

 

L’orologio non si ferma mai, scandisce il tempo senza concessioni, mette il fiato sul collo, sprona a ricavare le soluzioni che stiamo cercando, ci ricorda che dobbiamo trovarle prima che sia troppo tardi, rispettando le scadenze.

Tick, tick… Boom! è un biopic personale e generoso, energico e un po’ indisciplinato, contrassegnato da un moto perpetuo tra palco e realtà, immaginazione e le difficoltà di tutti i giorni.

Prima di tutto, descrive e disegna un uomo e un artista, entra ed esce senza sosta dalla sua mente, ne identifica i tratti geniali affiancandoli alle congenite debolezze, facendo risaltare l’abnegazione richiesta durante il concepimento di una creazione smisuratamente ambiziosa, cui fa da contrappeso una complessiva carenza di attenzione nella sfera dei rapporti umani, dimostrando come nessuno possegga la bacchetta magica.

Al contempo, avvicina e (in)segue il genio durante l’atto creativo proponendo continui frangenti musical, alternandoli a una narrazione tradizionale, apre squarci propulsivi, allunga il passo sciogliendo le briglie, per poi ritornare coi piedi per terra.

Una progressione a strappi, tra voli ad alta quota e passaggi rasoterra (nella parte degli affetti, la cura è al minimo sindacale), che imbastisce un ventaglio di situazioni estremamente suscettibile, vulnerabile  per la sua natura oscillatoria, tuttavia in grado di trasmettere emozioni, districandosi all’interno di un mare mosso fatto di porte chiuse e attestati di stima, scoraggianti battute d’arresto e nuove intuizioni che riportano il sereno.

Uno scenario che può contare su una sorpresa imprevedibile, ovvero Andrew Garfield, mai così carismatico ed eclettico, a tratti letteralmente trascinante, tanto da rendere determinante il suo contributo (non per nulla ha conquistato una – meritata – nomination ai prossimi Golden Globe).

 

Andrew Garfield, Alexandra Shipp

tick, tick... Boom! (2021): Andrew Garfield, Alexandra Shipp

 

A conti fatti, Tick, tick… Boom! è un film appariscente, cosparso di additivi e di diffusori di spirito d’iniziativa. Ha una struttura costituita di vasi comunicanti, con scontri contro le leggi del mercato, così insensibili e lontane anni luce dalla strenua volontà del singolo individuo, e passi più lunghi della gamba che anticipano la gloria, per quanto in questo caso il fato sia stato beffardo e crudele (Jonathan non poté godersi neanche un assaggio del successo, peraltro per una questione di ore). Tra ansia ed entusiasmo, scoramenti e illuminazioni, impennate e ripiegamenti, perseveranza senza compromessi e blocchi avvilenti, temi storici (i colpi inferti dall’Aids) e lo sfondo produttivo di Broadway.

Espansivo e spregiudicato, spiazzante e istintivo.

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