Regia di Chiara Bellosi vedi scheda film
Benedettta è un quindicenne che vive nella periferia romana, con un padre e una madre, frustrati per le aspirazioni messe da parte e due sorelle più piccole. Compensa la mancanza di attenzione con il cibo, è decisamente sovrappeso, e questo le procura un ulteriore sofferenza dato dal comportamento ambivalente della madre al riguardo. Un giorno incontra Amanda, un ragazzo che ha scelto di essere donna, ambulante e con velleità artistiche. Per benedetta si aprono le porte ad un mondo nuovo, l’unione che sperimenterà con Amanda, come lei “reietto” dal mondo, le consentirà di completare un importante momento di crescita.
Chiara Bellosi firma un piccolo grande film, intimo, sorprendente con la peculiarità di riuscire a dare informazioni con tutto ciò che non è esplicito. L’adolescenza difficile, silenziosa e carica di emozioni inespresse è messa in scena in modo assolutamente convincente e coinvolgente; è la cifra stilistica del film stesso e contrasta all’incapacità di contenere il proprio disagio del mondo che le gira intorno. L’incontro tra due soggetti marginali consentirà a Benedetta di sperimentare per la prima volta l’amore: il sentirsi vista e riconosciuta al di la delle forme, un leit motiv che condivide con Amanda che però essendo ormai adulta ha già sviluppato gli anticorpi a questa sofferenza, trasformandola in una certa insensibilità di cui Benedetta pagherà le conseguenze. Nonostante la delusione, o forse proprio grazie alla delusione, la protagonista comprenderà che quella spinta per raggiungere il premio sarà in grado di darsela da sola, senza più la necessità di quei “calcinculo” non sempre funzionali. Scoprirà che in una vita piena anche la taglia dei suoi pantaloni comincia a diminuire senza dover ricorrere a diete coercitive che non si curano dei bisogni della sua anima.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta