Regia di Larry Wade Carrell vedi scheda film
Gradevole ritorno in sceneggiatura di Zeph E. Daniel, autore dei testi di alcuni classici dell'orrore anni Ottanta. Girl next è un horror visionario e (finalmente) originale - nonché insolitamente esplicito - prodotto in parte anche dall'italiano Loris Curci.
La giovane e attraente Lorian West (Lacey Cofran) viene rapita da un gruppo di trafficanti di esseri umani, che usano il controllo mentale basato sulla droga e sui traumi per trasformare le donne in bambole "Sofia": disposte a tutto, obbedienti e perfette macchine sessuali. Il procedimento è gestito da Heinrich (Marcus Jean Pirae), brillante scienziato colluso con le forze dell'ordine e assistito nelle operazioni dalla transessuale Misha (Paula Marcenaro Solinger). Dopo aver sottoposto a trattamento "educativo" diverse ragazze, indebolito dall'uso di droghe, Heinrich deve fare i conti con l'aggressività di Lorian, emersa in maniera del tutto inattesa e sollecitata dalla brutale esperienza.
Zeph E. Daniel (sceneggiatore di alcuni classici tipo Society, Re-animator 2, Initiation: silent night, deadly night 4) e l'italiano Loris Curci decidono di produrre un horror decisamente insolito. Con un budget quantificato in circa 1.000.000 di dollari parte il progetto Girl next, sceneggiato dallo stesso Zeph E. Daniel e Michael Muscal e destinato alla regia del quasi esordiente Larry Wade Carrell, cineasta con già una discreta esperienza d'attore (compare anche in Girl next, nel ruolo dello sceriffo/spacciatore). Se il soggetto è piuttosto elementare e non promette nulla di nuovo, è la scelta stilistica adottata dal cast tecnico a rendere interessante il prodotto. Prodotto che sembra arrivare, per concetto, direttamente dagli anni Ottanta: sesso, scene di nudo, violenza grafica, sequenze visionarie indotte dall'uso di un liquido allucinogeno fosforescente (reminescenze da Re-animator?), necrofilia, personaggi borderline (la transessuale, messa in evidenza con "attributo" in vista, interpretata da Paula Marcenaro Solinger, attrice fisiologicamente simile a Natalie Mars) e violenza psicologica sospinta verso le ragazzine.
In una trama, per così dire, convenzionale questi sono gli elementi estremi che ne contraddistinguono l'identità di genere, come da tempo negli horror degli ultimi anni non è più dato vedere. I punti di forza del film, oltre agli eccessi grafici, stanno anche in una narrazione allucinata, nella quale entità fantastiche, elaborate dalla mente sotto effetto di sostanze stupefacenti, interagiscono con i principali protagonisti. Questo elemento "surreale" è quello che potrebbe rendere meno fruibile al pubblico odierno Girl next, mentre paradossalmente ne diventa il punto di forza, nonché fattore di fondamentale importanza: di un film in fondo si tratta, non di un documentario, e le immagini astratte (penalizzate in minima parte dalla CGI) contribuiscono a stimolare la fantasia e a rendere più complessa una storia tutto sommato poco originale. Ottima anche la giovane e bella protagonista (Lacey Cofran), costretta a interpretare un personaggio dalla articolata e mutevole psicologia, obbligata a mettere a nudo il proprio bellissimo corpo anche in situazioni imbarazzanti.
"Era solo una bambola rotta
che sognava un ragazzo con la colla
che si innamorasse di lei."
(Atticus)
Trailer
F.P. 09/07/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 102'42") / Data del rilascio: USA-Canada: 18/06/2021
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