La recensione su In the Old Manor House

di undying

5 stelle

Inusuale storia di fantasmi polacca, per nulla spaventosa. Dietro la confezione da horror gotico In the old manor house nasconde complesse argomentazioni, politiche e incestuose.

In una casa di campagna, a cavallo del XX secolo, vive una famiglia di eccentrici personaggi. Anastazja (Beata Tyszkiewicz), la bella padrona del maniero, gode delle attenzioni amorose del suo sensibile figliastro artista Jezory, vissute così sfacciatamente che il più anziano marito Dyapanazego (Gustaw Holoubek) arriva a ucciderla per gelosia. Il resto della famiglia accetta la sua fine come un dato di fatto, ma presto assiste al suo ritorno come fantasma, che interferisce con le loro vite amorose.

Un uomo uccide la moglie a colpi di fucile dopo averla sorpresa in intimità con il figliastro. Quando sulla scena si presenta il cugino dell'uxoricida, la donna torna in vita. Ma non sottoforma di zombi o spettro, bensì esattamente come se non fosse mai morta. W starym dworku czyli niepodleglosc trójkatów è tutto sviluppato attorno alle complesse relazioni familiari e a sentimenti di amore e possesso ad esse collegate. Mentre tutto questo sta accadendo in un piccolo nucleo domestico, la classe dirigente polacca è avvolta nei suoi sordidi affari e il popolo sta organizzando una rivolta politica. Film a dir poco stravagante, scritto sulla base di due romanzi di Stanislaw Ignacy Witkiewicz ("Country house" e "The water hen") e diretto da Andrzej Kotkowski (1940 - 2016), un regista poco attivo e generalmente al servizio di opere destinate al piccolo schermo.

In the old manor house risalta per l'ambientazione gotica, ben resa da una fotografia "d'epoca" costituita da tonalità spente (con molte sequenze quasi virate in tonalità seppia) e un ambiente familiare contorto nel quale vanno in scena (a livello subliminale) rapporti incestuosi. Opera a basso budget ma complessa, che racconta tutt'altro che una storia dell'orrore, ma a lungo andare si perde in uno sviluppo poco stimolante.