Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Firenze-Lugano no stop (lunga sosta e ritorno).
Per il Leonardo Pieraccioni sceneggiatore, interprete e regista agli esordi furono un film all’anno, poi un film ogni biennio e, dall’inizio della collaborazione con Filippo Bologna (che dopo la parentesi con Paolo Genovese sembra abbia definitivamente sostituito Giovanni Veronesi come co-sceneggiatore del nostro), un film ogni tre anni (quattro son quelli che dividono il precedente “Se Son Rose” da questo “il Sesso degli Angeli”, ma la causa è pandemica). La qualità è migliorata? Non tanto, non proprio, ché in fondo direi ch’è quasi sempre la stessa, ovvero sufficiente, con un oggettivo lieve calo generale, ma l’inflazione per l’appunto è scesa, e il desiderio di dedicargli meno di un’ora e mezza auspicabilmente piacevole ogni triennio, considerando il fatto che il sentimento partiva già svantaggiato per il sommarsi di non sarcasticamente lievi bias esperienziali, con la maggior distanza temporale è salito. Questione a parte invece riguarda le saltuarie scene (un paio) col Ceccherini Massimo: quelle son sempre valide (con un dubbio: perché “Lena [Sabrina Ferilli (Americano Rosso, Diario di un Vizio, la Bella Vita, Ferie d'Agosto, Tutta la Vita Davanti, la Grande Bellezza)], terza piena” farebbe più rima che un ben più realistico “Lena, quarta/quinta piena”?).
Marcello Fonte ("l'Intrusa", "DogMan", "Io Sono Tempesta", "Vivere", "Aspromonte - la Terra degli Ultimi") è un buon (a tratti ottimo, a tratti meno) co-protagonista, Giulia Perulli, Gabriela Giovanardi, Eva Moore, Maité Yanes e Valentina Pegorer quali muliebri cocotte frontaliere (ma manco mezza zinna: cercare altrove) funzionano molto bene e Gaia Nanni, Manlio Dovì e Vincenzo Salemme sfornano più che gradevoli camei. Fotografia di Fabrizio Lucci, montaggio di Patrizio Marone e musiche di Gianluca Sibaldi, più un minuto e mezzo dall’eyeswideshutiano 7° movimento (Valzer Jazz n. 2) della Suite per Orchestra di Varietà di Dmitrij Sostakovic diretta da Riccardo Chailly, così.
Nota a margine. "Il Sesso degli Angeli", dopo quelli di Ugo Liberatore del 1968 e Xavier Villaverde del 2012, è almeno il terzo film con questo titolo.
E comunque lo si sa che i nani, quando sono insieme, bevono.
Firenze-Lugano No Stop (ghost tracks/album).
* * ¾ - 5.75
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