Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Atipico come forma estetica (la camera non è quasi mai fissa, luci forti, montaggio rapido che si conforma alla realtà come appare ai personaggi), atipico come musical (le canzoni sono parte integrante del lavoro, ma non sono molte; per lo più le vicende sono narrate in forma di film), atipico come tematiche (un musical, genere solitamente spensierato, su una condannata a morte): Von Trier esagera come è abituato a fare e dà il meglio di sè stesso. E di Bjork, protagonista bravissima ed interprete (e coautrice) delle musiche del film. Selma è talmente ingenua ed indifesa che, nonostante i limiti psichici, è impossibile non prendere a cuore la sua tragica vicenda; il finale è struggente e pessimista, ma fa parte della concezione del destino, del caso che Von Trier nelle sue opere elabora. La madre che dà letteralmente la vita per il proprio figlio e l'amica (Deneuve) che assiste impotente al sacrificio dell'eroina; la bontà incompresa di Selma e la violenza e la scaltrezza che vengono adoperate continuamente contro di lei: quasi un racconto epico o una parabola biblica.
Un'operaia sta perdendo gradualmente la vista e viene perciò licenziata. Il suo cruccio principale è racimolare la somma necessaria per operare agli occhi il figlioletto, che ha la stessa malattia della madre. Quando un uomo la deruba di tutti i suoi risparmi, si vede costretta ad ucciderlo. Pena di morte.
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