Regia di Enrico Brignano vedi scheda film
Commedia sentimentale, mediocre. Peccato per Brignano, che pur essendo bravo e simpatico, al cinema, non sempre funziona.
Enrico, trentenne disoccupato, afflitto dalla sindrome di Peter Pan, perditempo, che trascorre le giornate ad oziare con gli amici fuori al bar, viene lasciato dalla fidanzata storica Silvana, che è stanca del suo atteggiamento passivo e non riesce ad immaginare un futuro con lui. Così il giovane,si logora per la fine di questo amore, di cui non riesce a farsene una ragione, confidandosi con l'amico Alfredo, idraulico sempre con la testa sotto un lavello, che Enrico si illude, ascolti le sue storielle. Pensa persino al suicidio, finché ad un concorso, incontra Elvira, anche lei al capolinea di una storia. Scoppia la passione, si fidanzano e tutto sembra andare per il verso giusto, fino a quando non rientra nella sua vita, Silvana, ancora innamorata di lui. Non volendo rinunciare alla sua ex, ma neanche alla nuova fiamma , Enrico tiene pericolosamente il piede in due staffe, vivendo due vite parallele, viene coinvolto in un “tourbillon” di intrecci sentimentali e gravidanze vere e presunte, Naturalmente tutti i nodi prima o poi vengono al pettine, viene sgamato e lasciato da entrambe e cosi addirittura ne arriva una terza, Martha, una sbandata ragazza uruguaiana, con figli piccoli a carico, che ruba nei supermercati per sopravvivere. Cosi perde il lavoro di commesso, tanto agognato, pur di salvarla dalle conseguenze legali del suo gesto,poi vende l’auto del padre e paga il viaggio per riaccompagnarla nel suo paese d'origine, ma anche se Martha manifesta interesse per Enrico, lui è innamorato di Silvana e da lei torna. Trama esilissima per questa opera prima di Brignano regista e attore. Sul film c’è ben poco da dire è una piccolissima commedia sentimentale, evanescente e senza spessore. Invece molto c’è da dire sul conto di Brignano. Chi si è imbattuto come me nei suoi monologhi teatrali, sa che è un comico di razza, un bravissimo cabarettista, dotato di grande presenza scenica, forte spirito d’improvvisazione, simpatico, divertente e comunicativo. Al cinema non sempre funziona, spesso perché impegnato in film di scarso rilievo, ma soprattutto perché buca lo schermo solo, quando esprime appieno la sua personalità artistica. In pratica ha bisogno di divagare liberamente, a ruota libera, senza essere vincolato ad un copione limitativo, ed è allora che dà il meglio di se.
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