Regia di Luigi Capuano vedi scheda film
Stefano, ventenne con la passione del gioco, viene accusato ingiustamente dell'omicidio di un potente boss. La madre è in miseria, il padre è fuggito anni or sono; finisce per difenderlo un avvocato molto in gamba che si rivela essere il suo reale padre. Ma che nulla può per evitare l'ergastolo al ragazzo. Che sarà salvato in extremis da una fortunosa confessione.
Una delle prime regie per Luigi Capuano, autore dozzinale di melodrammi e cappa & spada, capace di dare in pasto al pubblico una quarantina di titoli in appena vent'anni di attività. Ergastolo, con una sceneggiatura di Capuano e di Armando Curcio, è una storia degna di un fotoromanzo, intrisa di patetico, colpi di scena esagerati e ad alto tasso di lacrimosità; il lieto fine è ovvio quanto la scarna psicologia che si cela dietro ai personaggi. Tutto scritto e girato di fretta, alla ricerca di un minimo di consenso da parte di un pubblico facilmente accontentabile. Fra gli interpreti i nomi principali sono quelli di Franco Interlenghi, Marisa Merlini, Sandro Ruffini, Helene Remy, Tina Pica, Ernesto Almirante, Leda Gloria; in una particina compare anche - unicum nella storia del cinema - Wilma Montesi, sfortunata vittima del celeberrimo omicidio definito appunto 'caso Montesi' (9 aprile 1953). Dialoghi potentemente retorici, personaggi stereotipati, messa in scena modestissima ma non buttata via; tutto in funzione di una facile morale. 2,5/10.
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