Regia di Terence Fisher vedi scheda film
Ovvero: battiamo cassa perché il momento e' quello giusto. Due anni dopo il classico DRACULA IL VAMPIRO, la Hammer e Terence Fisher, realizzano quello che in origine doveva esserne il sequel. Nonostante il titolo (una "calamita" per attirare il grande pubblico) Dracula e Christopher Lee non compaiono nel film, in compenso troviamo nuovamente il personaggio del dr.Van Helsing, sempre efficacemente interpretato da Peter Cushing. La parte del vampiro viene affidata David Peel, un anonimo attore britannico, e il cambio, ahime', si fa sentire. LE SPOSE DI DRACULA non e' esente da buone idee: troviamo i personaggi della Baronessa Meinster e della sua domestica Greta, interpretate rispettivamente da Martina Hunt e Freda Jackson, due bravissime attrici inglesi di teatro, che caratterizzano con spessore i loro personaggi. In particolare, viene ben descritto il morboso rapporto che lega la baronessa a suo figlio, il barone Meinster. Inoltre ci viene mostrato un vampiro che, apparentemente, sembra il principe azzurro che tutte le ragazze (almeno di quell'epoca) vorrebbero incontrare, distante (solo a prima vista) dalla perversa malvagità del vampiro interpretato due anni prima da Christopher Lee. A concludere il tutto (in bellezza, si potrebbe dire) la solita splendida fotografia, vero e proprio marchio di fabbrica della gloriosa Hammer. Purtroppo, nonostante queste brillanti intuizioni, la pellicola non e' supportata da una sceneggiatura adeguata, con situazioni, nonostante sia un horror, alquanto sbrigative e poco credibili: la giovane e ingenua Marianne (Yvonne Monlaur) che e' fuggita terrorizzata dal castello dei Meinster, si ritrova davanti il giovane barone che gli dichiara di volerla sposare (si sono visti mezza volta) ma anche che sua madre e' morta. La ragazza accetta entusiasta e senza avere il minimo sospetto. Il resto del film si trascina stancamente verso la fine con vampirizzazioni e con Van Helsing che si lancia audacemente e a mani nude, in un corpo a corpo contro il vampiro. Sparisce anche l'oscuro individuo che a inizio pellicola fa in modo che la bella Marianne, venga ospitata al castello per poi essere "sacrificata" al vampiro. Come specificato già in principio, l'impressione è che Hammer & C., si siano solo preoccupati di bissare il successo del precedente film, trascurandone qualità e originalità, confezionando così un'opera modesta e senza mordente. Curioso come nell'incipit della pellicola, una voce fuori campo descriva la Transilvania come una terra caratterizzata da oscure foreste, spaventose montagne e profondi laghi neri. Non lavoro di certo per il ministero del turismo romeno, ma nel paese balcanico in questione ci sono stato una decina di anni fa', e la Transilvania e' una regione bellissima e romantica. In particolare Sighisoara, piccola e splendida città medioevale, che ha dato niente di meno i natali al famigerato Vlad Tepes, l'impalatore. Voto al film 5.
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