Regia di Terence Fisher vedi scheda film
Un film di Dracula.... senza Dracula.
Una giovane ingenua docente si reca presso un prestigioso quanto isolato collegio femminile per iniziare un incarico di insegnamento.
Nella sosta della carrozza presso un piccolo ostello, i gestori avvertono la ragazza che è impossibile viaggiare di notte in quei luoghi e nello stesso tempo si dicono sprovvisti di una camera.
Per fortuna in loco accede una facoltosi anziana nobildonna, che si offre di ospitare la fanciulla per la notte nel suo castello.
Ivi la ragazza scopre che, in una stanza recondito della fortezza, un bel giovane si ritrova incatenato e, presa da pietà, si convince a liberarlo.
Il ragazzo cela il suo essere vampiro, e per prima cosa uccide la anziana madre. Presa dal rimorso, la giovane maestra fugge e, in preda al panico, sviene nel bosco.
La salva il medico Val Helsing (Peter Cushing), che la accompagna presso la scuola e la aiuta ad affrontare le insidie mortali del vampiro, il giovane barone Meinster, erede di Dracula ed assetato di sangue e di vendetta.
Terence Fisher ritrova la Hammer Production e dà vita ad una sorta di reboot sulle gesta del celebre vampiro, che qui nella vicenda è appena un riferimento è non vede coinvolto il mitico, Christopher Lee, che tornerà a girare con Fisher e la Hammer nel 1966 in Dracula principe delle tenebre.
Il film qui in questione si avvale di una regia di gran mestiere, della nota fotografia svavillante che, unita a scenografie pur spesso, di cartapesta, ma realizzate con perizia certosina, rendono il film efficace ed accattivante, dando l'impressione di poter disporre di un budget di spesa che di fatto si rivela certamente più limitato.
Peter Cushing è l'unica vera star del film e molto a proprio agio col personaggio tenace e coraggioso del noto cacciatore di vampiri. Il film funziona e Hammer si rivela una garanzia per horror dignitosi ed efficacemente realizzati, grazie anche alla solidità di mestiere e all'esperienza del navigato Terence Fisher.
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