Regia di Mario Bava vedi scheda film
Dire che è uno dei lavori meno convincenti di Bava, non vuol dire che non sia un cult, e per molti anche un vero e proprio capolavoro. Ho trovato infatti, che la trama fosse pressochè assente, e il ritmo tardava ad esplodere (i minuti più belli secondo me sono gli ultimi cinque). Ma questa mia valutazione si scontra con quell'altra parte di me, che venerando Bava, sa benissimo quale apporto il film abbia portato alla fantascienza. Si cita Ridley Scott per "Alien", Tim Burton per i suoi incubi, ma direi anche Carpenter per "La Cosa". Davanti a questi ultimi esempi di sci-fi come dubitare dell'incisività del film di Mario Bava? In più, la scarsità di mezzi, ha stimolato la visionarietà del regista come in poche altre pellicole. La set decoration è fantastica, perchè si vede che non siamo nel solito banale spazio, ma siamo piuttosto in un'altro pianeta, molto più simile al fumetto che ai film di fantascienza che siamo soliti vedere. Qui sta il pregio di Bava, quello di aver reso una storia come questa secondo una visione fumettistica, almeno nel sapiente uso di colori e scenografie casereccie (vedi la polenta usata come lava dei crateri). E forse, il più grande pregio del film è quello di puntare prepotentemente (rispetto ai film fatti fino a quell'epoca) l'attenzione sui "morti viventi" (diversi dagli zombie) che diventeranno patrimonio del cinema horror, solo dopo, e grazie al George A. Romero del '68 con "La Notte dei Morti Viventi": data spartiacque tra il vecchio e il new Horror.
Nonostante questo evidente apporto, che lo fa diventare un cult, il film manca di qualcosa....
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