Regia di Hleb Papou vedi scheda film
Daniel (Gentile), soprannominato Ciobar dai colleghi poliziotti fascisti, razzisti e omofobi, ha un problema: deve sgomberare un edificio occupato (che poi è lo Spin Time all'Esquilino di Roma, lo stesso sul quale Sabina Guzzanti - qui presente no un cameo - ha girato Spin Time, che fatica la democrazia!) nel quale risiedono 150 famiglie, tra le quali quella di suo fratello (Bousso) e sua madre. Per lui si tratta di una scelta davvero difficile.
Tratto dall'omonimo corto, qui dilatato all'inverosimile nonostante i soli 81 minuti di durata, Il legionario porta sul grande schermo il dilemma etico di un immigrato di origini camerunensi che, pur essendosi integrato, ha un passato nello stesso palazzo che è chiamato a sgomberare. Nonostante l'incomprensibile premio vinto a Locarno, gli stereotipi si sprecano, i celerini sembrano la caricatura esacerbata di quelli visti in A.C.A.B., regia e recitazione sono di livello amatoriale e il tema ripropone quello di tanti altri film già visti, a cominciare da Fratellanza - Brotherhood.
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