Regia di Bonifacio Angius vedi scheda film
Questo film di Angius, il suo terzo lungometraggio, è decisamente quello più difficile, filosofico, claustrofobico, ma, ancora una volta, dimostra tutto il suo valore e il suo coraggio nel fare un Cinema per nulla commerciale. "I Giganti" è un gioco al massacro, nichilista e pessimista, che se viene contaminato, a detta dello stesso Angius, dalle atmosfere da "reclusione" del Covid, è in realtà un'amarissima riflessione sulla mezza età, sulla vita e, in maniera, brutale, sulla morte e il fallimento. Cinque amici si ritrovano per una serata/nottata tutta a base di eccessi, con droghe di ogni tipo, alcol e, dopo una serie di confronti, via via più aspri, di violenza. Un film a tratti grottesco, un Trainspotting (molto meno visionario e "cool") in salsa sarda, una variazione di certe visioni di Ciprì e Maresco, ma che quando devo colpire al cuore e allo stomaco, lo fa senza problemi, lasciandoci storditi e annichiliti, da tanto dolore e da tanta verità, che ci piaccia o meno. Un lavoro non facile, ripeto, tutto girato in poche stanze, con attori perfetti e in parte, credibili e disperati, che merita non solo una visione, ma anche una seconda chance, proprio per catturare quelle schegge di luce che, come la cometa cercata in un cielo buio come la pece, potrebbe elevare ulteriormente questa esperienza. A noleggio su Prime Video.
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