Regia di Marco Ferreri, Isidoro M. Ferry vedi scheda film
Rodolfo e Petrita sono fidanzati da 12 anni e vivono in subaffitto presso un'anziana signora che vuole molto bene alla coppia. Quando la signora pare arrivata agli ultimi giorni, Rodolfo - pur non del tutto convinto, ma è Petrita a spronarlo per prima - la sposa, di modo che alla morte dell'anziana il padrone di casa non potrà cacciare il vedovo dell'affittuaria deceduta.
Primissima regia di Marco Ferreri, che trovò inizialmente fortuna in terra iberica; comincia qui anche la collaborazione con un eccellente sodale: Rafael Azcona, autore del soggetto e della sceneggiatura (questa a metà con il regista) di El pisito. Ovvero L'appartamentino, titolo ufficiale italiano nonostante una distibuzione pressochè inesistente abbia reso quasi invisibile la pellicola. A dire il vero i crediti di regia sono condivisi con un altro esordiente, lo spagnolo Isidoro Ferri (o Ferry, secondo Imdb.com). L'appartamentino è un lavoro snello (neppure ottanta minuti di durata) che si poggia sulla verve di un gruppo di interpreti dalla fama non eccessiva, ma dalla riuscita solidissima (Mary Carrillo, Josè Luis Lopez Vazquez, Josè Cordero, Concha Lopez Silva); il ritmo è la chiave della commedia e l'entrata in scena - uscita di scena continua dei tanti personaggi che vanno a popolare la storia sono gestite con ottimo tempismo. Naturalmente la morale è ferreriana al 100% già in questo suo primo lavoro: l'essere umano ne esce come una carogna pronta a tutto, una creatura priva di scrupoli e capace solamente di simulare sentimenti positivi, mai di provarli realmente. Considerati i tempi che correvano, un film decisamente pionieristico, perfino nei confronti della commedia all'italiana che stava allora sorgendo dalle nostre parti. 6/10.
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