Regia di Massimo Ceccherini vedi scheda film
La dote che gran parte del cinema italiano contemporaneo dovrebbe invidiare a questo film è l'autoironia. L'autoironia che è per forza di cose sincerità, umiltà di fondo. La naturalezza con cui Ceccherini mette in scena i suoi personali (al primo amore, al padre) omaggi, e quelli ai grandi classici del cinema (Il silenzio degli innocenti, Lo squalo, L'esorcista) è assolutamente leggiadra, anche quando le scenette non fanno particolarmente ridere: non c'è comunque mai quell'aria di costruito a tavolino, o addirittura telefonato, che avvolge la (maggior parte della) commedia italiana dagli anni '70 in poi. Manca una formula, ma non è un limite, o per lo meno non lo è sempre. Sì, non tutto funziona, ma se si vuole essere perfidi basta citare la firma di Veronesi in sceneggiatura e scaricare su di lui (e sul suo pressappochismo proverbiale) tutta la colpa; altrimenti ci si può accontentare, senza tanto criticare, di questa onesta commediola che ci parla di Ceccherini per spiegarci quant'è difficile - ma divertente - il mestiere dell'artista. 5,5/10.
Ceccherini ed il fido Paci (la sua 'spalla') sono alle prese con il secondo film: l'ispirazione li porta a girovagare per tutta Italia (e anche oltre) ed a vagliare tutte le possibili idee, battute, sketch, personaggi, omaggi personali, citazioni cinematografiche.
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Alla luce del tuo ottimo commento, le due stelle le trovo limitanti. Credo che solo con l'omaggio al padre, Ceccherini si beva un serbatoio di commedia italiana. Salemme con un solo cameo spettacoloso invece, compendia la sua intera cinematografia.
Ci ho pensato anch'io: non sembrerà troppo basso come voto, in relazione al giudizio? Eppure parlare del mestiere dell'artista prendendo come esempio Ceccherini (divertente, per carità, ma certo non è Totò) ha i suoi bei limiti strutturali. E non tutto è riuscito nel film, come dicevo, e soprattutto manca una linearità: sembrano (sono!) un insieme di sketch messi assieme alla bell'e meglio. In questo la distanza da un 8 e 1/2 (con cui bene o male condivide le intenzioni) si fa a dir poco abissale: ecco, 5 e 1/2 può bastare. A ridosso delle tre stelle, diciamo.
La recensione è approfondita e la risposta a "LAMPUR" la completa, ma per me le due stelle sono sufficienti. Ciao!
E' sempre difficile dare un voto preciso, soprattutto in casi così particolari: tutto si può dire di questo film, tranne che sia prevedibile o già visto. Diciamo per una volta che bene o male il voto si attesta in quella zona, per tutti i meriti e demeriti discussi. Ciao!
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